Grasso e le donne come foglioline? Il pasticcio corre sul web

Martedì 12 Dicembre 2017 di B.L.
Grasso mostra il simbolo di Liberi e Uguali (ansa)

«A Renzi faccio i migliori auguri, ho rispetto per lui. In campagna elettorale manterremo un certo stile, senza attacchi. Ma io non ho passato politico, guardo al futuro. Lui ha finito la fase zen, ma forse ha un futuro poco roseo». Pietro Grasso, presidente del Senato, va in tv da Fabio Fazio a presentare il simbolo del partito Liberi e Uguali. Un tondo rosso con il nome della seconda carica dello Stato in bella evidenza.

Il primo affondo è riservato al segretario del Pd che lo ha paragonato a Fini. Il secondo avviso è a tutti coloro che fuori, ma anche dentro al partito, pensano che dopo il voto a comandare il gruppo parlamentare sia D'Alema: «È una vita che ho posizioni di guida, ho guidato magistrati, processi, credo che posso guidare una formazione politica. Sono abituato a discutere e poi prendere decisioni. Se ne accorgeranno tutti».

Nel simbolo di Liberi e Uguiali si legge l'indicazione con Pietro Grasso. Sfondo rosso, «amaranto» puntualizza lo stesso leader, e tre foglioline a costituire la E che indicano «le donne presenti nel nostro movimento e il ruolo che svolgono nel Paese». Per ora non ce ne sono nel vertice del movimento, anche se si attende l'arrivo di Laura Boldrini. Grasso, quindi, spiega che «non volevo il nome nel simbolo, ma mi hanno detto che è come il braccialetto che si mette al polso dei neonati».

L'avvio dell'intervista è sulla mafia post Riina. «Si apre una fase di transizione nell'organizzazione mafiosa - sostiene Grasso - è ipotizzabile che ci saranno riunioni per ricostruire Cosa Nostra». «Non abbiamo distrutto tutta la organizzazione che riesce ad avere spazio dove manca lo Stato, il lavoro e i diritti. Accanto all'antimafia della repressione - aggiunge Grasso - mi piace ricordare quella della prevenzione». E il link con la politica e con la guida di un partito diventa facile quando ricorda «i 18 milioni di poveri» e la decisione presa di uscire dal Pd dopo il voto di fiducia posto dal governo sulla legge elettorale. «Le centinaia di assemblee fatte» dai «tre giovani quarant'enni Speranza, Civati e Fratojanni» che gli hanno proposto di mettersi alla guida di un cartello elettorale di sinistra.

«Ho una visione più ampia che quella di guidare una ridotta di sinistra - spiega Grasso - penso a una ricostruzione della sinistra e quindi del Paese.

Il mio obiettivo è allargare, nessuna preclusione verso il Pd dopo il voto». Poi aggiunge: «Pensiamo che si possa maturare nel fare coalizioni. C'è bisogno di una guida tranquilla che parta dalla sinistra ma poi vada verso le persone».

Ultimo aggiornamento: 11:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA