Di Maio apre a Salvini: contro il terrorismo servono leggi speciali

Martedì 3 Aprile 2018 di Stefania Piras
Di Maio apre a Salvini: contro il terrorismo servono leggi speciali
L'incontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio potrebbe slittare. Tanto la certezza, da entrambe le parti, è che ci sarà: il test di lealtà reciproca è stato superato a pieni voti dopo l'elezione degli uffici di presidenza. Segnale tangibile che pure nella diversità i programmi elettorali diventano via via compatibili. Ma su un nodo Di Maio è irremovibile: la premiership. È possibile, a questo punto, che il vertice slitti a dopo il primo giro di consultazioni, magari anche alla settimana prossima. Ieri intanto, su un tema irrinunciabile per la Lega, come la sicurezza e i migranti c'è stato un nuovo segnale di intesa.

FRONTIERE
Il M5S ha schierato in campo non una voce qualsiasi ma una parlamentare neoeletta, Paola Giannetakis che è anche il possibile ministro dell'Interno designato da Luigi Di Maio. Nel discorso pubblico con il quale ha accettato la proposta di Di Maio di prendere parte a un eventuale esecutivo Cinquestelle ha detto chiaramente che gran parte delle criticità «provengono fuori dal nostro paese e provocano disagio sociale e instabilità». Tradotto: chi varca le nostre frontiere per qualsiasi motivo va controllato e marcato stretto.

E infatti subito dopo ha detto: «Una su tutte è la situazione migranti». Croce e delizia per i leghisti. Ieri Giannetakis sul blog delle Stelle ha ulteriormente precisato le linee di indirizzo dei Cinquestelle. La candidata ministro che potrebbe non dispiacere alla compagine del centrodestra, magari con un ruolo di compromesso da sottosegretaria, ha proposto di rivedere le misure anti-terrorismo italiane e di aggiornare il concetto di «pericolosità sociale».
«Governare adeguatamente i flussi migratori è una priorità alla quale si aggiunge la crescente preoccupazione di questi mesi, i chiari richiami di organi quali Frontex sulla possibilità concreta che molti dei foreign fighters di ritorno entrino nascosti nei gruppi di migranti che approdano sulle nostre coste», ha detto. La sicurezza nazionale è prioritaria rispetto alle esigenze umanitarie, sembra dire anche quando sottolinea: «Coloro che mostrano comportamenti di elevato rischio e concreta possibilità di reiterazione del reato devono essere soggetti a misure idonee che hanno come obiettivo la sicurezza della collettività prima di tutto». E la ricetta è questa e prevede leggi speciali, ovvero un controllo capillare attraverso l'uso di dispositivi digitali in grado di registrare, archiviare, conservare e riconoscere dati come le impronte digitali, la topografia della mano, le caratteristiche della firma autografa, la voce. Ecco la ricetta di Giannetakis: «È necessario raccogliere tutti i dati biometrici rilevati in modo da renderli disponibili con immediatezza a tutte le Forze di Polizia. Questo può essere realizzato grazie all'uso massivo delle tecnologie biometriche che consentono il riconoscimento dei soggetti al di la del possesso di un documento di identità. In particolare questo produrrà risultati positivi in presenza di combattenti di ritorno».

VETI
Perché i foreign fighters stanno tornando, dice, e l'Italia deve farsi trovare pronta. Parole che non possono non trovare d'accordo il centrodestra. O comunque il leader della coalizione di centrodestra, Matteo Salvini che lavora perché gli alleati rimangano tali nonostante le porte spalancate al M5S. I pentastellati dal canto loro cercano di portare avanti posizioni, come quella sul terrorismo appunto, che siano ricevibili e strutturate al punto da potersi permettere di proseguire con i loro veti. E il veto principale è su Silvio Berlusconi e Forza Italia. Il senatore Nicola Morra ha già messo in guardia tutti: «Partono le consultazioni: lavoreremo per onorare la volontà degli elettori, promuovendo cambiamento e giustizia e ovviamente, opponendoci a illegalità, mafie, nazareni bis o ter». Dunque la paura dell'accordo con Fi è concreta. «La sfida più importante è formare un governo rispettando la volontà popolare», ha ribadito Di Maio nei suoi auguri pasquali. Il capo politico sa che non sarà facile far digerire ai suoi un eventuale accordo con la coalizione di centrodestra e perciò li ha rassicurati pubblicando sul blog il discorso di insediamento alla presidenza della Camera di Sandro Pertini.

 
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