Pd, Delrio: «Esecutivo di scopo? Se Mattarella chiama valuteremo». ​Poi frena: «Governa chi ha vinto»

Martedì 13 Marzo 2018
Pd, Delrio: «Esecutivo di scopo? Se Mattarella chiama valuteremo». Poi frena: «Governa chi ha vinto»

«Se Mattarella ci chiedesse di fare il Governo? Valuteremo. Il Presidente ha sempre la nostra attenzione e la nostra collaborazione. Noi siamo disponibili ad ascoltare, diversamente da quello che hanno fatto Lega e M5S nel corso dell'ultima Legislatura». Così Graziano Delrio (PD) ai microfoni di Radio anch'io (Rai Radio 1). «Non auspichiamo un governo M5S-Lega perché hanno fatto promesse che non sono realizzabili», prosegue.

«Sono entrambi su posizioni molto radicali - prosegue - anche se i loro programmi sono molto diversi tra loro. Il populismo della Lega è un populismo cattivo che mette i poveri contro i poveri e farà del male al paese. Mentre il M5S ci accusa di essere una forza politica di sistema che non ha interesse nei cittadini».

«Ci sono molti altri più capaci di me. Non c'entrano i destini personali», ha aggiunto Delrio a proposito di una sua eventuale candidatura alla segreteria del Pd. «Martina traghetterà il partito fino all'Assemblea, abbiamo bisogno di riflettere: siamo alla ricerca di una bussola, non di un capo o di un leader», ha sottolinea l'esponente del Pd.

«Non ho mai negato la mia disponibilità ma non ho posto la mia candidatura come non lo hanno fatto gli altri. È una discussione nel gruppo come in qualunque consesso democratico». Così il capogruppo alla Camera del Pd nella legislatura uscente, Ettore Rosato, a Radio 24 rispondendo ad una domanda sul suo possibile reincarico a capogruppo del partito a Montecitorio. «Ho letto anche io» quanto hanno scritto i giornali «ma la vicenda non è così, stiamo discutendo in modo sereno», ha concluso.

«Non c'è la percorribilità di un governo politico con i Cinque Stelle». Così il Ministro Andrea Orlando ( PD) ai microfoni di Agorà, Rai Tre. «Dobbiamo nettamente distinguere i nostri profili, il Movimento si è candidato alle urne con un programma incompatibile con il nostro. Bisogna però evitare di dire: 'abbiamo perso, arrangiatevì, non tocca a noi fare un governo né con la Lega né con M5S ma dobbiamo concorrere alla definizione degli assetti istituzionali, dobbiamo partecipare per la definizione di presidenti dei Camere e Senato», aggiunge.

«Dobbiamo smettere - ha proseguito Orlando - con una sorta di spocchia contro chi ha votato i Cinque Stelle: abbiamo fatto un favore a di Maio scherzando sul suo curriculum o sui suoi congiuntivi; i Cinque stelle si meritano tutte le invettive di questo mondo, ci hanno fatto accuse inaccettabili per esempio per la modifica del 41 bis - che come ci ha chiesto di fare Strasburgo ho reso omogeneo in tutta Italia - ci è stato detto che facevamo un favore alla mafia, ma facciamo loro un favore quando sembriamo una sorta di elite chiusa» «Se venisse Di Maio, gli parlerei di certo, ma penso che si debba prendere atto che non c'è la percorribilità di un governo politico, abbiamo due idee di Paese diverse. Ora definiamo gli assetti istituzionali, anche i presidenti di Camera e Senato possono svolgere un ruolo nella formazione del governo, il Pd dovrebbe essere parte delle maggioranze che arrivano a eleggere i presidenti». Alla domanda su cosa pensi di Giorgetti come possibile presidente della Camera, Orlando ha risposto: «Con lui parlo volentieri ma ha sostenuto una linea diversa dalla nostra».

Nicola Zingaretti segretario del Pd «non l'ho escluso, è uno dei nomi che può dare un contributo per la riscossa del Pd, ma non è il momento della scelta dei nomi.

Stavolta per arrivare a scegliere un segretario dobbiamo prima rifondare il Pd, prima dei nomi dobbiamo riposizionare il partito». 

Ultimo aggiornamento: 20:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA