Contratto M5S-Lega, il programma sulla Giustizia ispirato dal magistrato Di Matteo

Giovedì 17 Maggio 2018 di Mario Ajello
Contratto M5S-Lega, il programma sulla Giustizia ispirato dal magistrato Di Matteo
Non lo ha firmato il palermitano Nino Di Matteo, quello del processo sulla trattativa Stato-Mafia, il programma sulla giustizia contenuto nel contratto do governo tra M5S e Lega. Ma, guardando i contenuti di questo patto Di Maio-Salvini, è come se la parte giudiziaria fosse firmata da Di Matteo, magistrato che non ha fama di garantista. Basta ripensare a ciò che Di Matteo, poco più di un mese fa, disse al convegno dei grillini organizzato da Casaleggio ad Ivrea.

Naturalmente, le parole dell'eroe-sceriffo suscitarono applausi ed ovazioni nella platea giustizialista. E i contenuti di quelle parole erano i seguenti: servono più intercettazioni telefoniche; va abolita la prescrizione dei processi; va introdotto il cosiddetto agente provocatore, sotto copertura, per scoprire i corrotti; si deve mettere mano a una riforma del Csm che dia più peso ai membri  togati che ai laici. E riecco il tutto - con l'aggiunta del principio che chi riceve un avviso di garanzia deve automaticamente dimettersi - nel contratto grillo-leghista. Che di sicuro non è stato scritto da Beccaria.
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