Mattarella: prima del voto necessario armonizzare leggi elettorali

Sabato 10 Dicembre 2016
Sergio Mattarella

Chiuse le consultazioni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato agli italiani: «Ho registrato con attenzione e rispetto le opinioni dei vari partiti - ha esordito -.

Nelle prossime ore valuterò quanto emerso dai colloqui e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo».

«Il nostro Paese - ha proseguito il Capo dello Stato - ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni: ci sono impegni e scadenze da rispettare. Si tratta di adempimenti di carattere interno, europeo e internazionale. E' emersa in questi incontri come prioritaria un'esigenza generale di armonizzazione delle due leggi per l'elezione di Camera e Senato, condizione indispensabile per andare a elezioni. Vorrei ribadire che tra i punti in primo piano c'è anche il sostegno ai cittadini colpiti dal sisma e la ricostruzione dei loro paesi. Mi auguro che il clima politico possa articolarsi e svolgersi in un rapporto dialettico ma sereno e costruttivo».

Il Pd: ci rimettiamo al Presidente A chiudere il terzo e ultimo giorno di consultazioni al Quirinale è stato il Pd che si è rimesso a qualsiasi decisione prenderà il Capo dello Stato. «L'obiettivo - ha detto Luigi Zanda dopo il colloquio al Colle - è portare il Paese ad elezioni politiche il più presto possibile. E' stato registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di unità nazionale. A Mattarella va quindi tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che riterrà più opportuna per portarci ad un governo che affronti le emergenze del nostro Paese partendo dalla legge elettorale», ha detto la delegazione Pd dopo le consultazioni.

Nessun nome di possibili candidati premier sarebbe stato fatto, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, nell'incontro tra la delegazione dem e Mattarella. Ora tocca a Mattarella che potrebbe proporre il reincarico a Matteo Renzi che, però, secondo più fonti, resterebbe intenzionato a non accettare il bis. Resta in campo anche l'ipotesi di un Esecutivo guidato da Paolo Gentiloni. Tra i nomi alternativi che circolano ci sono quelli del ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio e quello del Tesoro Pier Carlo Padoan. Molti ministri stamattina sono stati, separatamente, a Palazzo Chigi: Padoan, Dario Franceschini, Maria Elena Boschi, Carlo Calenda, Maurizio Martina e il ministro della Giustizia Andrea Orlando. A tutti il premier dimissionario ha ribadito di non essere disponibile per un nuovo incarico. 

Alfano rilancia il Renzi bis «Siamo disponibili a governo con responsabilità comune» con la partecipazione «di tutte le forze volenterose che avranno il senso di appartenenza comune e che li porti a partecipare a un governo che si trovi ad affrontare alcune emergenze», è intervenuto il leader di Ncd Angelino Alfano al termine delle consultazioni. «Qualora ci fosse un diniego da parte degli altri potenziali partecipanti non avremmo nulla in contrario anzi, avremmo molto di favorevole, ad una prosecuzione di Matteo Renzi» alla guida dell'esecutivo.

«Siamo per un esecutivo vero che affronti una serie di emergenze. Il governo non è uno yogurt, non nasce con una scadenza. Nasce per realizzare un programma e noi speriamo che sia serio». Per Alfano, insomma, il prossimo esecutivo non si deve limitare alla sola legge elettorale. A tal proposito il ministro ha sottolienato: «Noi abbiamo già pronto un disegno di legge con un impianto proporzionale, con premio di maggioranza». «Serve una chiusura rapida della crisi» e il nostro gruppo «è disponibile a non attendere» la sentenza della Consulta del 24 gennaio per cominciare a lavorare sulla modifica della legge elettorale
».

Berlusconi: Fi non sosterrà un governo di larghe intese «Abbiamo illustrato a Mattarella quella che ci sembra l'unica strada possibile, l'approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale condivisa per poi consentire agli italiani di esprimersi con il voto», ha spiegato il leader di FI Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni. Con lui i due capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta. In ogni caso «Fi non è disponibile a sostenere un governo di larga coalizione. Tocca al Pd esprimere e sostenere un governo per la parte restante della legislatura, che deve essere la più breve possibile», ha aggiunto.

«Cogliamo l'occasione per ribadire anche alla luce degli eventi di questi giorni la nostra considerazione per il senso di responsabilità istituzionale del presidente Mattarella e la fiducia nel suo ruolo di garante della vita democratica del Paese in questa fase delicata», continua Berlusconi. «Dopo il voto dovrà riprendere il percorso costituente in termini finalmente condivisi». 

M5S: al voto subito dopo la Consulta «Oggi in Italia abbiamo due leggi elettorali diverse che generano una paralisi istituzionale dolosa generata dalla irresponsabilità della classe politica guidata da Renzi e dal Pd. Per questo abbiamo chiesto di garantire il percorso istituzionale più rapido per andare al voto con la legge elettorale che sarà certificata dalla Corte costituzionale», ha detto la delegazione M5S al termine dell'incontro al Colle. «In attesa della Consulta il governo dimissionario deve limitarsi ad esser mero strumento regolamentare del Parlamento. Qualsiasi altra soluzione sarà un tradimento della volontà popolare, va rispettata la volontà dei cittadini e non violata». 

«Questa stessa classe politica non può più sprecare tempo e denaro pubblico per discutere una nuova legge elettorale che rischia una nuova denuncia di incostituzionalità». 
«Renzi, tutto il suo governo, e il Pd hanno fallito. Non è una nostra asserzione, ma un'affermazione certificata dal voto. Qualunque nuovo governo calato dall'alto non avrebbe legittimazione popolare e se in continuità con quello precedente imporrebbe le stesse ricette economiche di lacrime e sangue». Su Twitter è intervenuto Beppe Grillo: «La volontà dei cittadini va rispettata #votosubito».

Il No di Si e Sel «Assolutamente no. Siamo molto chiari e netti. Discontinuità vuol dire discontinuità, non è solo Renzi ma anche chi per lui può dare lo stesso di tipo di impronta e continuità», ha detto la capogruppo di Sinistra Italiana al Senato Loredana De Petris al termine delle consultazioni rispondendo a chi le chiede se il gruppo appoggerebbe un governo Gentiloni. «Siamo stati molto chiari, serve un governo per poter permettere che il Parlamento possa liberamente e con il più ampio consenso fare una legge elettorale e subito dopo andare al voto», ha detto il capogruppo alla Camera di Sinistra Italiana Arturo Scotto al termine delle consultazioni sottolineando il «no» del gruppo a «un sistema maggioritario». «Abbiamo rappresentato a Mattarella la nostra principale preoccupazione: dalla fotografia del voto emerge infatti una questione sociale che consegna alla politica l'obbligo morale di ridurre la frattura aperta nella società», aggiunge Scotto.

La minoranza dem Una posizione simile a quella espressa oggi da Roberto Speranza della minoranza Pd: «Se il Pd fa finta di non vedere la lezione arrivata dal voto si sconnetterà definitivamente dal suo popolo. Oltre ad una legge elettorale capace di superare le storture dell'Italicum, serve una svolta su alcune questioni sociali fondamentali. Inclusa una più generale discontinuità nella quotidiana gestione del potere a cui siamo apparsi in questi mesi troppo legati», ha detto segnando di fatto la rottura della tregua interna sancita (con qualche malumore) nella direzione Pd di mercoledì.

Sostegno da Denis Verdini «Siamo disponibili a ogni formula che Mattarella intende adottare, da un governo Renzi-bis a un esecutivo di altro tipo, l'importante è che il Paese esca dall'impasse» e intervenga sui temi più di emergenza e sulla legge elettorale. Lo afferma il senatore di Ala-Sc Denis Verdini al termine delle consultazioni. E a chi gli chiede se Ala entrerà nel nuovo governo Verdini sottolinea: «Abbiamo dato a Mattarella la disponibilità, non possiamo né chiedere né avanzare, e, nel caso, ne parleremo con il premier incaricato».

Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA