Cda della Rai, il gioco degli incastri

Mercoledì 18 Luglio 2018 di Mario Ajello
Cda della Rai, il gioco degli incastri
Funziona il gioco degli incastri e degli scambi di voti parlamentari. Ed ecco il nuovo Cda della Rai. Alla Camera e al Senato, gli onorevoli danno la loro preferenza per i membri della squadra che governerà la televisione pubblica al tempo del pentaleghismo, e tutti o quasi prima di esprimere il proprio voto premettono agli amici o ai vicini di posto: "Tanto, ormai, il Cda di Viale Mazzini non conta un piffero. È soltanto il direttore generale quello che decide e che comanda in Rai".

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Proprio così. Ma i primi quattro, su sette, dei nuovi amministratori della tivù di Stato, quelli di nomina parlamentrare, ci sono. E la squadra è così composta: due donne, Rita Borioni del Pd e Beatrice Coletti indicata dai 5 stelle tramite i clic su Rousseau. E due due uomini: Igor De Biasio e Gianpaolo Rossi. Uno leghista e l'altro intellettuale di Fratelli d'Italia.

Naturalmente, come sempre, tutte le maggioranze di governo quando cambiano i vertici Rai dicono,me in queste ore lo ha detto, Roberto Fico: "Finalmente non ci saranno più influenze politiche sulla tivvù pubblica". E invece, anche con il governo del cambiamento, la lottizzazione somiglia a quella di sempre. Ogni esecutivo, ogni maggioranza parlamentare, ogni opposizione ha nel Cda Rai la fotografia di se stessi. E anche stavolta è così. I giallo-verdi hanno piazzato la coppia governativa, ma più che sui membri del Cda, che contano appunto quel che contano, M5S e Lega la vera spartizione l'hanno fatta sulla figura del dg e del presidente.

Di Maio sta valutando chi mettere sulla plancia del vero comando in Rai, ma la ricerca del direttore generale giusto ancora continua, mentre la Lega è orientata su Giovanna Bianchi Clerici per la presidenza.
L'accordo pareva fatto, ma lo stallo che si sta registrando sulla poltrona importantissima di Cassa depositi e prestiti potrebbe riaprire la partita - complicandola - sui vertici di Viale Mazzini.
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