Berlusconi, dietrofront sul Jobs act: «Mai detto di volerlo abolire»

Mercoledì 10 Gennaio 2018
Berlusconi, dietrofront sul Jobs act: «Mai detto di volerlo abolire»

«Io non ho mai detto di voler abolire il jobs act.

Penso che questa sia stata una cosa interna alla coalizione che oggi è superata». Lo ha detto Silvio Berlusconi a Radio 105 dopo aver duramente criticato gli effetti del provvedimento sul lavoro targato Renzi: in special modo sull'occupazione giovanile, aveva detto, «si tratta di lavoro a termine. Il Jobs Act a gennaio finirà e si esaurirà la sua azione». 

Quindi l'ex premier ha parlato della coalizione a 4 che vede Fi insieme a Lega, FdI e quarto polo: «A dispetto di chi spera nelle divisioni, io credo che noi diamo una garanzia di unità. Non ci saranno difficoltà nello stare insieme e governare a che per quanto riguarda il quarto polo, escludo che in Parlamento possano fare delle scelte che contraddirebbero le loro scelte».

Archiviate le tensioni con la Lega sul nome di Fontana per sostituire Maroni in Lombardia: «Credo che il candidato del centrodestra per la Lombardia sarà Attilio Fontana. Salvini lo ha indicato, noi abbiamo chiesto di fare dei sondaggi che hanno dato esito positivo per il nome indicato dalla Lega», ha detto a Radio Anch'io. «Mi fa molto piacere. Sono molto orgoglioso di fare questa battaglia», ha detto Fontana arrivando al Pirellone e spiegando che approfondirà i vari dossier con consiglieri, assessori e con il presidente uscente Roberto Maroni. Con Silvio Berlusconi, da cui è arrivato il via libera alla sua candidatura, ci sarà un nuovo incontro «probabilmente oggi».

L'ex Cav ha poi commentato il caso De Benedetti: «Io penso che se fosse capitato a me sarei già in croce, vediamo come andrà a dipanarsi ma quel conflitto di interessi attribuito a me e alle mie aziende fa sorridere mentre vedo che il signor De Benedetti i cui giornali hanno fatto campagna contro di me oggi è stato preso con le mani nella marmellata».

Nuova stoccata di Berlusconi a Di Maio: «Siccome sono buono, tra Renzi e Di Maio dalla torre non butto nessuno. Di Maio premier credo che sia impensabile anche per il Movimento Cinque Stelle. Ha 31 anni, è sveglio e sa parlare in televisione ma non ha fatto mai nulla e non è stato capace di laurearsi né in legge né in ingegneria. Per quanto riguarda Renzi ha governato senza essere eletto ma non credo che sia tutta colpa sua visto che in Europa la sinistra in generale è in crisi, non ha più una visione, nulla di nuovo da dire». 

Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA