Uganda, bimbo di 3 anni rapito e ucciso da un leopardo: la babysitter lo aveva lasciato da solo

Martedì 8 Maggio 2018 di Federica Macagnone
Uganda, bimbo di 3 anni rapito e ucciso da un leopardo: la babysitter lo aveva lasciato da solo
Non si darà pace per il resto dei suoi giorni la babysitter che venerdì sera ha lasciato il piccolo Elisha Nabugyere per qualche istante e si è addentrata in una zona recintata del parco nazionale ugandese Queen Elizabeth. Era sicura che il bimbo, figlio del ranger Doreen Ayera che lavora nel parco, sarebbe stato buono e calmo ad aspettarla: non sapeva che quella previsione si sarebbe rivelata tragicamente sbagliata. Elisha, che aveva solo tre anni e non era assolutamente intenzionato a restare solo, l'ha seguita senza che lei se ne accorgesse ed è finito nel raggio d'azione di un leopardo che non si è lasciato sfuggire l'occasione, gli è saltato addosso e l'ha trascinato via con sé.

Sentendo all'improvviso le urla disperate del piccolo, la babysitter ha tentato di intervenire, ma era ormai troppo tardi: la belva si era dileguata nella boscaglia con la sua preda. A quel punto è scattata una gigantesca caccia al leopardo che si è conclusa tragicamente: la mattina successiva, infatti, i resti del piccolo Elisha sono stati trovati accanto a un albero.

Ora le autorità dell'Uganda hanno organizzato una massiccia operazione per riuscire a trovare il leopardo killer: il principale timore, infatti, è che, dopo aver mangiato carne umana, nell'animale si sia accresciuto il desiderio di farlo nuovamente. «Vogliamo rimuoverlo dalla zona in cui si trova e rinchiuderlo, perché ora che ha conosciuto la carne umana è diventato pericoloso» ha detto Bashir Hangi, portavoce dell'autorità per la fauna selvatica. Il Parco nazionale Queen Elizabeth, nel sud-ovest dell'Uganda, è tra le destinazioni turistiche più importanti del Paese e si trova in una zona rinomata per la sua popolazione di predatori come leoni, leopardi e iene.

La tragedia di venerdì scorso è avvenuta a pochi giorni di distanza dal drammatico assalto sferrato in Sud Africa dal leone Shamba nei confronti di un 72enne britannico, Mike Hodge, all'interno del rifugio per animali selvatici di Marakele. Dopo essere entrato nel recinto dei leoni, Hodge è stato attaccato immediatamente e trascinato nei cespugli tra le urla di terrore degli spettatori. Solo l'intervento di un collega dello staff, che ha fatto fuoco uccidendo Shamba, ha salvato la vita dell'anziano, che è stato ricoverato con ferite al collo e alla mascella. Ancora sotto choc per la disavventura, Hodge, la moglie Chrissy e la figlia Emma si sono comunque detti devastati dalla perdita del leone che avevano allevato fin da cucciolo.
Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA