Srebrenica, il massacro in cui furono trucidati 8mila musulmani bosniaci

Mercoledì 22 Novembre 2017
Srebrenica, il massacro in cui furono trucidati 8mila musulmani bosniaci

Con la condanna all'ergastolo pronunciata all'ex comandante dell'esercito serbo-bosniaco Ratko Mladic, ancora una volta i giudici internazionali del Tpi hanno confermato che il massacro di ottomila musulmani a Srebrenica, per lo più uomini e ragazzi, fu genocidio.

I fatti risalgono all'estate del 1995 quando, dopo quasi tre anni di assedio, Mladic ordinò l'attacco finale contro 40 mila civili musulmani della città, metà dei quali erano profughi dei dintorni rifugiatisi in quella località dichiarata «zona protetta dell'Onu».

L'11 luglio i serbo-bosniaci fecero irruzione a Srebrenica e migliaia di abitanti cercarono rifugio nella base dei caschi blu olandesi, che avevano il compito di difendere la città ma che invece consegnerono i rifugiati ai serbi e non reagirono quando questi cominciarono a dividere gli uomini dalle donne e dai bambini.
 
 

«Abbiamo liberato Srebrenica - disse quel giorno Mladic, che dirigeva personalmente le operazioni». Migliaia di uomini fuggirono nei boschi circostanti e i serbo bosniaci ne catturarono a migliaia: ottomila furono passati per le armi mentre donne e bambini furono deportati. Il comando olandese sostenne di aver chiesto l'intervento degli aerei Nato. Un blitz ci fu quell'11 luglio, ma si trattò in definitiva di una beffa atroce: «Abbiamo distrutto alcuni carri armati serbi - disse il comando dell'Alleanza - tutti gli aerei sono tornati indenni alla base». Ben poco per fermare la furia omicida delle truppe di Mladic. Un intervento più deciso per impedire il massacro fu bloccato dall'allora comandante dei caschi blu, il generale Bernard Janvier, e dall'inviato speciale dell'Onu Yasushi Akashi.

Nell'ottobre del 1999 l'allora segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan ammise le responsabilità: «La tragedia di Srebrenica perseguiterà per sempre la nostra storia». Nel Memoriale e cimitero di Potocari, alle porte di Srebrenica, oggi sono sepolti i resti di 6.575 vittime esumate dalle fosse comuni ma ancora molte ossa sono disperse nei boschi e nelle fosse comuni della Bosnia orientale.

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