La Russia non «c'entra nulla» con il caso Skripal e il linguaggio usato da Londra, quello degli ultimatum, «è inaccettabile». Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Lo riporta la Tass. Contiamo sul fatto che «il buon senso» prevalga in altri paesi e che «capiscano» che Londra «non ha prove» della colpevolezza di Mosca, ha aggiunto.
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