La Siria: «Ecco la lista dei terroristi nascosti fra i migranti»

Lunedì 3 Settembre 2018
La Siria: «Ecco la lista dei terroristi nascosti fra i migranti»
La Siria, l'Iran e la Russia scaldano i motori in vista dell'offensiva militare contro Idlib, ultima roccaforte anti-governativa nella parte occidentale del paese. E in cambio della legittimazione della sua politica, Damasco offre oggi all'Unione Europea la «lista dei terroristi» fuggiti «tra i migranti».

Da Mosca, dove si trova da giorni, il ministro degli Esteri siriano Walid al Muallim ha detto che il governo si trova a un «quarto d'ora dalla vittoria» a Idlib. E ha poi calato la carta della minaccia «terroristica» dei migranti per guadagnare consenso presso i governanti e le opinioni pubbliche europee. Questo mentre permangono ancora i dubbi sulla versione, fornita da Damasco, dell'«incidente tecnico» che nella notte tra sabato e domenica avrebbe provocato una catena di esplosioni in una base militare di Damasco. Inizialmente si era parlato di un attacco israeliano, ma le autorità siriane avevano poi smentito.

Le immagini diffuse oggi dei danni provocati dalle esplosioni nella base di Mezze sono impressionanti, e gli analisti dubitano che si tratti solo di un «corto circuito elettrico». Intanto dalla Siria sud-orientale giungono notizie di un «raid aereo americano» contro un convoglio di milizie filo-iraniane al confine con l'Iraq. Nell'attacco sono morti, secondo fonti locali, miliziani siriani e stranieri, tra cui uno iraniano. Il ministro Muallim in mattinata ha affermato che la Siria «può aiutare» l'Unione Europea a risolvere la questione migratoria.

«L'Europa ha bisogno di un'ampia banca dati sui terroristi provenienti dalla Siria: noi abbiamo queste informazioni», ha detto, dettando poi le condizioni: «Non le forniremo senza nulla in cambio, perché i paesi dell'Ue devono correggere gli errori commessi contro il popolo siriano». Senza rispondere direttamente a Muallim, l'Alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, ha ribadito le preoccupazioni di Bruxelles per le «conseguenze umanitarie devastanti» che potrebbe portare un attacco a Idlib. «Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che ciò accada», ha detto. Per Mogherini serve «una soluzione politica che rispetti la libertà e la dignità di tutto il popolo siriano, per una pace sostenibile, per la riconciliazione e anche per la ricostruzione e il ritorno dei rifugiati». E il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha ammesso che il governo siriano e la Russia «hanno vinto la guerra», ma ha anche detto che «non hanno vinto la pace».

La Francia, ha affermato il responsabile della diplomazia transalpina, ha aperto al gruppo di Astana - ovvero il terzetto formato da Russia, Iran e Turchia - «per evitare un massacro a Idlib».
E tra quattro giorni a Teheran si svolgerà l'annunciato vertice russo-iraniano-turco proprio per fare il punto su Idlib. Mentre la Turchia, che esercita un'influenza su buona parte dell'area in mano a oppositori e qaidisti, continua a inviare truppe lungo le trincee tra governativi e insorti. Ma da Damasco il ministro degli Esteri iraniano Mohammed Javad Zarif conferma la linea dell'Iran e del regime: «Idlib sarà ripulita dai terroristi».
Ultimo aggiornamento: 19:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA