Decine di morti, tra cui donne e bambini.
Secondo l'Ondus, con i morti di oggi è di oltre 170 civili uccisi il bilancio degli ultimi sei giorni di bombardamenti governativi su Aleppo e dintorni. Per il Cicr, «Aleppo è sull'orlo del disastro umanitario e milioni di persone sono in grave pericolo. Si sentono esplosioni di mortai, bombardamenti e aerei in volo ovunque», ha testimoniato Valter Gros, che dirige l'ufficio del Cicr nella zona. «Il recente attacco contro l'ospedale Quds, sostenuto dal Cicr, è inaccettabile e purtroppo non è la prima volta che servizi medici salvavita sono colpiti», ha detto Marianne Gasser, capo della missione del Cicr in Siria. «Esortiamo tutte le parti a risparmiare i civili, a non colpire gli ospedali e a non utilizzare armi che causano danni ingenti», ha aggiunto. La tregua entrata in vigore a fine febbraio sembra definitivamente superata da un inasprimento del conflitto registratosi negli ultimi dieci giorni nel nord e in altre regioni del Paese. E la mediazione Onu, condotta dall'inviato speciale Staffan De Mistura, non sembra avere prospettive di continuare. De Mistura ha intanto in programma di incontrare il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov la settimana prossima a Mosca.
Stamani l'inviato Onu aveva fatto appello a Stati Uniti e Russia affinchè intervengano «al più alto livello» per ridare forza ai colloqui per la pace in quel Paese, da tempo in fase di stallo. De Mistura non ha indicato una data precisa per la ripresa dei negoziati, ma, parlando ai giornalisti dopo aver riferito per videoconferenza al Consiglio di Sicurezza, ha espresso l'auspicio che i colloqui possano riprendere a maggio. Ha tuttavia suggerito che la ripresa sia preceduta da una riduzione delle ostilità