Le truppe curde: «Riconquistata Raqqa, miliziani Isis in fuga», allarme foreign fighters

Domenica 15 Ottobre 2017 di Alessandra Camilletti
Le truppe curde: «Riconquistata Raqqa, miliziani Isis in fuga», allarme foreign fighters

Le forze siriane a maggioranza curda l'hanno definita la «battaglia finale», annunciando dalla mattinata di ieri la liberazione di Raqqa dall'Isis nel giro di ore, al massimo qualche giorno. Più cauta la Coalizione internazionale a guida Usa che parlava in un comunicato ancora di «difficili combattimenti». E che sia questione di giorni o di settimane, ieri è sicuramente scattata l'offensiva definitiva. Un segnale di accelerazione viene dall'accordo che tre giorni fa proprio le cosiddette Forze democratiche siriano hanno raggiunto con Daesh nella capitale autoproclamata del sedicente stato islamico in Siria, per l'evacuazione dei civili ma anche dei jihadisti siriani. Con il rischio, ora, che i foreign fighters tornino a casa. In America, in Europa.

IL DISTINGUO
Un'intesa da cui la Coalizione prende le distanze, dopo che ad agosto aveva già profondamente criticato l'accordo che le forze siriane avevano raggiunto con le milizie sciite di Hezbollah. Allora, si era consentito il passaggio di alcune centinaia di miliziani Isis, con famiglie al seguito, da un'area tra Siria e Libano ad un'area ad est della Siria.

I FEDELISSIMI
Cento miliziani si sarebbero arresi. Ma la nota ufficiale non fa riferimento ai siriani di Daesh. Secondo gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondu), con le loro famiglie avrebbero già lasciato Raqqa verso una destinazione ignota. Alcune centinaia di altri combattenti però non mollano, asserragliati o intrappolati in quel che resta della loro roccaforte. Un 15 per cento circa della città, calcolato che per le forze internazionali è stato riconquistato l'85 per cento di Raqqa. Ieri le Fds hanno occupato anche il quartiere occidentale di Al Nahada.
L'intesa prevede un'eccezione che riguarda i miliziani stranieri dell'Isis. Si pensa che ce ne siano ancora molti proprio negli ultimissimi quartieri, quelli centrali, in cui si continua a combattere. L'accordo non vale per i foreign fighters che in Siria sono arrivati dai Paesi dell'Occidente e che ora si teme possano tornare all'origine. E colpire in casa. Questo ora è il rischio numero uno. Tanto che, per l'Ondu, ad opporsi maggiormente all'intesa è l'intelligence francese, secondo cui a Raqqa potrebbero nascondersi alcuni degli artefici degli attentati terroristici compiuti a Parigi.

La stessa Coalizione, però, pur prendendo le distanze, spiega che l'intesa - stretta con la collaborazione del Consiglio civile di Raqqa e dei capi tribali - può servire a «ridurre al minimo le vittime civili», purtroppo già numerose. Chiunque abbandonerà Raqqa verrà perquisito e controllato. Verrà verificata e accertata l'identità di ciascuno, per evitare l'evacuazione anche dei foreign fighters. «Non accettiamo alcun accordo che permetta ai terroristi di Daesh di lasciare Raqqa senza affrontare la giustizia solo per rispuntare da qualche altra parte», sottolinea la Coalizione internazionale.

L'ASSALTO
In contemporanea, l'esercito di Damasco - con il supporto russo e iraniano - ha ripreso ai jihadisti il controllo di al-Mayadin, nella provincia nord-orientale di Deir Ezzor, verso l'Iraq, uccidendo «un gran numero» di terroristi dell'Isis. E in Iraq il governo si prepara a riconquistare Rawah e Al Qaim, valico di frontiera proprio con la Siria.
Alla battaglia finale di Raqqa si è arrivati con un'offensiva avviata il 6 giugno, su spinta degli Stati Uniti e dopo che, in primavera, l'amministrazione Trump annunciò un piano per armare direttamente i curdi siriani. Quest'ultimo assalto sarebbe stato sferrato dopo l'arrivo di ulteriori armi alle forze siriane.
Prima l'offensiva era arrivata a Mosul, capitale di Daesh in Iraq. A fine maggio, durante una visita a Roma, Brett McGurk - inviato speciale di Trump per la lotta all'Isis - aveva sottolineato che la lotta al terrorismo internazionale non poteva prescindere da un intervento in Siria. E aveva annunciato l'attacco per liberare Raqqa. Città nelle mani dell'Isis dal 2014.
 

Ultimo aggiornamento: 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA