Migranti, nave con 40 persone bloccata al largo della Tunisia: «Donna incinta potrebbe perdere il bimbo»

Giovedì 26 Luglio 2018
Migranti a bordo della nave Sarost bloccata al largo della Tunisia
3
Secondo la Mezzaluna rossa della Tunisia, che ieri ha visitato le persone a bordo della Sarost 5, una donna incinta di sei mesi potrebbe perdere il bambino se non venisse evacuata o sbarcata immediatamente».
A scriverlo, in un tweet, è Alarm Phone, progetto della ong 'Watch the Med' che ha creato una linea telefonica per migranti in difficoltà nel Mediterraneo. La donna è una dei 40 migranti sulla nave tunisina, bloccata da oltre 10 giorni in attesa dell'ok allo sbarco.


La nave tunisina di una compagnia del gas, la Sarost 5, con 40 migranti a bordo, è da dieci giorni in attesa dell'autorizzazione ad attraccare al porto di Zarzis, in Tunisia, dopo il rifiuto delle autorità di Malta, Francia e Italia. Lo riferiscono fonti locali all'agenzia Ansa che segnalano anche una situazione di crescente nervosismo tra i 14 componenti dell'equipaggio.

I migranti hanno ricevuto oggi un'altra visita da parte di tre medici e due infermiere della Mezzaluna rossa che hanno fornito ai migranti kit di pulizia e trattamento contro la scabbia. Ma a preoccupare, ha dichiarato il responsabile del comitato regionale della Mezzaluna Rossa di Medenine, Mongi Slim, è soprattutto lo stato di salute di due donne incinte che senza le dovute cure del caso rischiano di abortire.

«Perciò per favore aiutateci», si chiude l'appello di una donna di 26 anni è a bordo della Sarost 5. La testimonianza è stata riportata su Facebook da Watch The Med - Alarmphone, associazione che ha attivato una linea telefonica per le segnalazioni (e non il salvataggio) delle navi in difficoltà. «Ero in Libia da un anno e mezzo - racconta la giovane -. Sono stata in tre diverse prigioni. Quando ero nella terza a un certo punto mi hanno portato verso il mare, avevo gli occhi bendati. Mi hanno messo su una piccola barca ma poi qualcuno mi ha strappata via e mi ha riportata in carcere. Qui mi hanno picchiata duramente. Ho cicatrici su tutti i piedi, mi fanno ancora male a distanza di tempo. Per favore aiutateci - continua l'appello -. Qui siamo completamente abbandonati. L'equipaggio della Sarost 5 sta cercando di fare il suo meglio ed è per questo che siamo ancora vivi. A bordo ci sono due donne incinte. Non mangiamo bene: abbiamo pane al mattino, pane a pranzo e pane a cena. Abbiamo perso chili. Per favore aiutateci», conclude.

La Mezzaluna rossa tunisina denuncia, ancora una volta, il silenzio delle autorità in rapporto alla richiesta di evacuare con urgenza almeno le due donne. «Abbiamo chiesto il permesso di evacuare, ma le autorità non rispondono» ha detto Slim, precisando che «i ginecologi dicono di non poter fare nulla oltre al controllo dello stato di salute delle donne, ma hanno bisogno di fare ecografie e altri test». A bordo, ci sono persone provenienti da Egitto, Mali, Nigeria, Bangladesh, Camerun, Senegal, Guinea, Costa d'Avorio, Sierra Leone. Tra loro due donne incinte, una di sei mesi e che ha bisogno di assistenza, e una di poche settimane, e un uomo ferito che necessita di cure mediche.  

 
Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA