Il Sudafrica ha ricordato Nelson Mandela a un anno dalla scomparsa del primo presidente post apartheid. «Ci ha insegnato che quello che conta sono le persone, non solo alcune persone, ma tutte» - ha detto oggi il vice presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, prendendo la parola ad una cerimonia che si è tenuta all'Union Building, la sede del governo a Pretoria - «ci ha insegnato l'umiltà e l'onestà, che i leader devono considerarsi come servitori del popolo».
La vedova di Mandela, Graca Mandela, ha ricordato soprattutto il suo auspicio di pace. «Quando se ne è andato - ha raccontato - ha detto: vi lascio in pace e voglio che viviate in pace». Altri oratori, come il veterano della lotta per i diritti umani George Bizos, hanno invece accusato il partito al potere dell'African National Congress di non aver seguito l'esempio del leader scomparso. «Mandela - ha detto - sarebbe stata deluso dalla corruzione diffusa». Dopo il suono di campane, i presenti hanno osservato tre minuti di silenzio. Poi è stato suonato l'inno nazionale, mentre molti piangevano e alzavano il pugno nel saluto anti apartheid.
Amici, familiari, politici e gente comune hanno deposto fiori ai piedi della grande statua di Mandela davanti alla sede del governo, mentre altre cerimonie si sono svolte in tutto il paese. Mandela è morto il 5 dicembre dell'anno scorso all'età di 95 anni. Eroe e simbolo della lotta anti apartheid, ha trascorso 27 anni in carcere.
Dopo la liberazione nel 1990 è stato protagonista della fine dell'apartheid, diventando il primo presidente nero del Sudafrica con una politica di riconciliazione fra le razze.
In tutto il Sudafrica - secondo un cerimoniale che solo per Mandela poteva essere allestito - sono stati osservato 6 minuti e 7 secondi di chiasso.
I sei minuti e 7 secondi simboleggiano i 67 anni fra quelli di militanza politica quelli di carcere vissuti dal padre fondatore del Sudafrica multirazziale e democratico e Nobel per la Pace.
Il centro per la memoria di Nelson Mandela in un comunicato fa sapere che in omaggio a Madiba, scuole, sale polivalenti e chiese in particolare sono state chiamate a far suonare campane, sirene e altoparlanti e la gente a suonare le vuvuzela. Il Centro ha inaugurato un'esposizione dei registri di condoglianze firmati in tutto il mondo.
Prevista anche una funzione religiosa ecumenica presso la sede del governo a Pretoria in presenza di Ahmed Kathrada, detto Kathy, un altro veterano della lotta contro l'apartheid, amico di Mandela e anche lui imprigionato. Fra le altre iniziative un match amichevole di cricket fra i Proteas e la squadra di rugby degli Springboks e una marcia, sabato 13, con la partecipazione della vedova di Mandela, Graca Machel.