Germania, nuovo governo Merkel in salita: in Bassa Sassonia la rivincita dei socialisti

Lunedì 16 Ottobre 2017 di Alessandro Di Lellis
Germania, nuovo governo Merkel in salita: in Bassa Sassonia la rivincita dei socialisti
Crepe sempre più profonde attraversano il sistema Merkel, all'estero e in patria. Nel giorno del trionfo delle tendenze populiste in Austria, la cancelliera subisce una sconfitta in casa alle regionali in Bassa Sassonia, dove i socialdemocratici incassano il 37,3 per cento e diventano il primo partito. Un altro cartellino di ammonizione, a tre settimane dal voto politico federale che aveva visto la Cdu perdere l'8,5 per cento. E la nascita del nuovo governo a Berlino diventa ancora più difficile.

Era un voto atteso e temuto, quello di ieri in Bassa Sassonia. Non a caso le prime vere consultazioni governative a Berlino sono state fissate per dopodomani, archiviata l'ultima sfida elettorale del 2017. La Cdu di Angela Merkel tenta di allearsi con i verdi e con i liberali (Fdp), formando una coalizione Giamaica (nero per la Cdu, verde per gli ecologisti, giallo per la Fdp) mai vista a livello federale.

IL REBUS
Dalle urne del Land settentrionale ieri non sono usciti segnali che incoraggino questa soluzione. Prima sorpresa: i socialdemocratici (Spd) del capo del governo regionale uscente, Stephan Weil, hanno guadagnato quasi 5 punti, salendo al 37,3 per cento. Ad agosto, erano indietro di ben 14 punti rispetto alla Cdu. Quest'ultima si è fermata poco sotto il 34 per cento, due punti in meno rispetto alle precedenti regionali, il peggior risultato locale dal 59. La rimonta Spd è stata travolgente. Una trasfusione di sangue alla vecchia signora, come i tedeschi chiamano il più antico partito europeo, quella socialdemocrazia che non è più riuscita a ripetere i successi dei tempi del cancelliere Schroeder (che della Bassa Sassonia fu governatore) e che è stata sfiancata dalle ripetute coabitazioni con la Cdu nei governi nazionali di grande coalizione. Lo si è visto al voto federale del 24 settembre, quando la Spd è crollata al 20,5 per cento. Per Martin Schulz, candidato cancelliere sconfitto dalla Merkel ma rimasto alla guida del partito, il voto di ieri è un incoraggiamento. La scelta di stare all'opposizione sembra essere premiata.

Nel nuovo parlamento regionale che si riunirà ad Hannover, la coalizione rosso-verde uscente è appesa a un seggio, perché gli ecologisti hanno perso oltre 5 punti e, con l'8,6 per cento, avranno soltanto una dozzina di rappresentanti. I neo comunisti della Linke non hanno superato lo sbarramento del 5 per cento, mentre l'altra ala estrema, la populista e xenofoba Alternative fuer Deutschland, è entrata con il 6,2. Ben lontano dal 12,6 delle politiche.
Lo sfidante cristiano-democratico di Weil, Bernd Althusmann, ieri sera ha annunciato battaglia, reclamando di avere un mandato per la formazione di un governo. Cioè o una grande coalizione, oppure una Giamaica, tra i cristiano-democratici, i liberali che hanno perso quasi tre punti e si sono fermati al 7,4 per cento (contro il 10,7 nazionale) e i verdi. Una coalizione semaforo (Spd, verdi e liberali), che in teoria avrebbe la maggioranza, è stata esclusa dai vertici nazionali della Fdp.

IL GINEPRAIO TEDESCO
Ma è davvero possibile la Giamaica? La Bassa Sassonia è lo specchio del ginepraio della politica tedesca. I verdi locali, considerati l'ala sinistra di un partito sempre più moderato, vorrebbero mettere al bando il motore a scoppio entro cinque anni. Nel Land che ospita la Volkswagen, tra i primi costruttori mondiali e vanto dell'industria tedesca, il messaggio non ha mietuto successi. E i liberali, fautori del libero mercato, non ne vogliono sapere. Merkel, nel comizio finale accanto al suo candidato Althusmann, ha attaccato i verdi con durezza: Tra loro c'è chi pensa prima di tutto ai divieti. Non è un buon viatico per le trattative nazionali di dopodomani. La cancelliera, nonostante il rifiuto della Spd, ora trincerata all'opposizione, non ha completamente archiviato le ipotesi di una nuova Grossse Koalition.