Allarme negli Usa, aereo vola per ore senza guida e si schianta in Giamaica. Si temeva attacco terroristico

Venerdì 5 Settembre 2014 di Anna Guaita
Allarme negli Usa, aereo vola per ore senza guida e si schianta in Giamaica. Si temeva attacco terroristico
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NEW YORK – Un piccolo aereo privato ha tenuto tre nazioni in allarme, mentre volava alla cieca sui cieli americani, cubani e giamaicani.

Il dramma di Larry Glazer e della moglie Jane era sembrato in un primo momento un possibile attentato terroristico: il loro aereo infatti non seguiva il piano di volo e non si dirigeva come previsto verso l’aeroporto di Naples, in Florida, ma puntava diritto verso Cuba.

L’ipotesi che potesse essere un attacco alla base americana di Guantanamo, dove sono ancora detenuti vari terroristi, ha spinto il North American Aerospace Defense Command (Norad) a far levare in volo due caccia f-15 che pedinassero l’aereo.

L’incidente è avvenuto neanche una settimana dopo un fatto quasi identico, quando gli Usa hanno temuto che un ignoto pilota stesse dirigendosi verso il cuore di Washington per una missione suicida. In entrambi i casi non si è trattato di terrorismo, ma di perdita di conoscenza e morte dei piloti, probabilmente per mancanza di ossigeno dovuta a un crollo di pressione.Tutti e due i velivoli sono rimasti in aria, guidati dal pilota automatico, per crollare quando è finito il carburante. Sia nel caso dell’aereo puntato su Washington che nel caso di oggi,la gente a terra è stata risparmiata: il primo aereo si è inabissato al largo della Virginia, quello di oggi a nord della costa dell’isola caraibica di Giamaica.

A bordo oggi c'erano un noto imprenditore, con la moglie. Il volo era partito alle nove del mattino da Rochester, nello Stato di New York, diretto a Naples, in Florida, dove i Glazer volevano trascorrere il week end. Le torri di controllo si sono rese conto che qualcosa non andava proprio quando il velivolo è arrivato sui cieli della Florida, senza mai rispondere alle domande di controllori. Ma come nel caso di Washington, anche oggi i piloti militari che hanno subito affiancato il velivolo si sono resi conto che dietro il silenzio c’era semplicemente una tragedia umana: gli occupanti erano morti, e si vedeva chiaramente che il pilota era riverso sui comandi, mentre sui finestrini si era formato uno strato di ghiaccio.

Mentre i due F-15 continuavano a pedinarlo, il Norad ha contattato le autorità cubane per assicurarle che non si trattava di un attacco, e allertarle sulla drammatica possibilità che il monomotore finisse il carburante sopra l’isola e si schiantasse sull’abitato.

I due F-15 hanno seguito il Socada PDM-700, un aereo nuovo di zecca, fino a che non si è avvicinato troppo allo spazio aereo cubano, quando è stato loro ordinato di ritirarsi. A quel punto due aerei militari cubani hanno cominciato a seguirlo. Nel velivolo era fortunatamente rimasto abbastanza carburante per superare l'intera isola di Cuba, ma subito dopo, tornato a sorvolare il Mar dei Caraibi, si è schiantato a soli 25 chilometri dalla costa giamaicana.

La vicenda è quasi identica a quella avvenuta lo scorso sabato, quando un monomotore Cirrus, partito dal Wisconsin e diretto in Virginia, aveva continuato verso Washington. Dopo ripetuti tentativi di ricevere una risposta, anche in quel caso i controllori di volo hanno allertato la Norad, che ha fatto levare in volo due F-16.

I piloti dei due aerei da combattimento hanno constatato che l’uomo alla cloche era svenuto: lo si vedeva chiaramente attraverso i finestrini. Da quel momento hanno affiancato il piccolo aereo che ha continuato verso l’Oceano Atlantico. Quaranta minuti più tardi, evidentemente senza più carburante, il Cirrus si inabissava in acqua, a 70 chilometri al largo della Virginia.

Due incidenti del genere in meno di una settimana sono rari. Il Paese ricorda ancora quel che avvenne nel 1999 al campione di golf Payne Stewart, che pilotava un Learjet, e aveva come compagni in cabina i suoi due agenti, Van Ardan e Robert Fraley, e un noto disegnatore di campi da golf, Bruce Borland. Anche in quel caso, un crollo di pressione causò la morte dei passeggeri e del pilota. La tragedia si svolse su cieli di mezza America e durò quasi quattro ore. Numerosi F-16 furono spediti a controllare cosa stesse succedendo, quando Stewart non rispose ai messaggi delle varie torri di controllo. Il learjet di Payne Stewart doveva andare da Orlando, in Florida, fino a Dallas, in Texas. Ma invece di puntare verso il Texas, e il sud-ovest, puntò verso nord-ovest, evidentemente guidato dal pilota automatico. Finì il carburante mentre sorvolava il Dakota del sud, e precipitò a vite dopo aver percorso 2.400 chilometri. Una saga che si svolse sotto gli occhi de Paese, in diretta.

Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 12:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA