Scuola, De Angelis: «Nel Lazio domande di pensione raddoppiate procedure lunghe, siamo fermi»

Domenica 8 Luglio 2018
Scuola, De Angelis: «Nel Lazio domande di pensione raddoppiate procedure lunghe, siamo fermi»
Gildo De Angelis, direttore dell'ufficio scolastico regionale del Lazio, come mai questi rallentamenti per le pensioni della scuola?
«Innanzitutto perché quest'anno abbiamo registrato un boom di pensionamenti, per effetto della legge Fornero, e quindi ci sono più domande e più lavoro da sbrigare: nel Lazio l'anno scorso avevamo ricevuto 1.200 domande di pensionamento, quest'anno circa 2800. Molte di queste sono in stallo»
Perché questo blocco?
«Purtroppo questi sono i problemi che possono nascere quando si inizia una nuova procedura. Fino agli anni passati era compito dei nostri uffici certificare il diritto al pensionamento. Da quest'anno ci pensa direttamente l'Inps e le procedure si allungano: è il primo anno e dobbiamo abituarci tutti alle novità, oltre alle reali criticità che stiamo incontrando soprattutto sulle carriere più difficili».
Che significa?
«Va detto che, per quanto riguarda la scuola, esistono carriere lineari e carriere più complicate. Per queste ultime occorre conoscere la storia del personale, quasi caso per caso direi, per ricostruirne appunto la carriera e la contribuzione».
A chi si riferisce?
«Sappiamo bene che nella scuola i docenti passano attraverso periodi più o meno lunghi di supplenza, prima di entrare di ruolo. Ecco, con questa enormità di contratti a tempo determinato, con tantissime supplenze brevi, la ricostruzione di carriera si fa complicata. Soprattutto per un ente come l'Inps».
Prima come funzionava?
«Con l'Inpdap si lavorava molto a livello a territoriale, poi l'incarico è passato agli ex provveditorati e il lavoro territoriale è andato avanti».
Come si risolve quindi?
«nnanzitutto si risolve con il mandare a regime le procedure, il prossimo anno andrà quindi meglio. Credo comunque che l'alta adesione alle domande di pensionamento andrà avanti per altri tre anni. Poi scemerà per un altro periodo. Comunque, per quest'anno, credo sia importante che si risolva subito il problema. Entro dieci giorni al massimo».
Perché?
«In questo periodo infatti gli uffici scolastici regionali sono impegnati nelle immissioni in ruolo e nei trasferimenti. Il personale che aspetta di essere assunto o vuole fare domanda di trasferimento conta sulle cattedre dei docenti che vanno in pensione. Ora siamo fermi, su tante posizioni non possiamo procedere e temiamo per fine agosto».
Cosa succederà a fine agosto?
«Le persone che hanno chiesto di andare in pensione dovranno avere il via libera al massimo entro il 31 agosto. Per quella data però le procedure per portare i docenti in cattedra, per l'avvio dell'anno scolastico, dovranno essere concluse: se qualche docente andrà in pensione a fine agosto, tra quelli in attesa, rischiamo di ritrovarci a dovere rifare tutto».
L.Loi.
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