Allerta terrorismo, l'Italia alza le difese: «Possibili attacchi»

Giovedì 5 Gennaio 2017 di Cristiana Mangani
Allerta terrorismo, l'Italia alza le difese: «Possibili attacchi»

ROMA La prima circolare riservata è arrivata alla polizia di frontiera all'aeroporto di Fiumicino, in contemporanea alla Questura di Venezia e a quella al confine del Tarvisio. Riguarda «la possibilità del compimento di un attacco terroristico di matrice islamica nei giorni dal 2 al 6 gennaio». Una minaccia più circostanziata che ci è stata segnalata dall'intelligence di un paese amico. E che ha portato all'immediato rafforzamento delle verifiche di frontiera e di prevenzione all'immigrazione clandestina, così come richiesto dal documento riservato. In particolare, attenzione massima «per le cosiddette tratte a rischio in provenienza da Algeri, Damasco, Istanbul e Tunisi». E poi maggiore sensibilizzazione del personale che si occupa del Dispositivo di sicurezza aeroportuale, perché i killer del Califfo, oltre agli obiettivi istituzionali e di Governo, hanno già mostrato di riuscire a colpire i luoghi dove è maggiormente alta la presenza di civili. E quindi, misure di vigilanza e controlli elevati «negli esercizi commerciali, nei terminal bus, negli autonoleggio, nei depositi dei bagagli, nei cassonetti Ama, nei cestini per i rifiuti e anche nei veicoli parcheggiati».

LA TESTIMONIANZA
L'allarme che interessa il nostro paese è di qualche giorno fa. La nota degli 007 mediorientali ipotizza che i terroristi possano decidere di colpire attraverso l'uso di droni, ma anche di grosse auto fuoristrada, simili a quelle che sono sparite da un concessionario della Capitale, tra il 18 e il 19 dicembre, o anche di taxi che è molto più difficile controllare, perché possono circolare liberamente nel centro storico delle città. La segnalazione si basa su una fonte aperta (un testimone), ma anche su alcuni alert dei servizi stranieri. I nostri esperti vengono a sapere che nelle scorse settimane due uomini che trasportavano droni modificati, in grado di caricare un peso maggiore di quello autorizzato, quindi circa tre chili, erano stati fermati dall'esercito israeliano al confine con la Giordania. I due sono stati interrogati e avrebbero ammesso che la consegna dei droni aveva come finalità attentati terroristici, anche in Occidente, perchedopo la modifica potevano trasportare un peso maggiore, quindi anche una discreta quantità di esplosivo. A questo si è aggiunta la comunicazione che, in alcuni negozi di Roma e dintorni, degli stranieri avrebbero provato a chiedere di modificare i loro droni.

LA RIUNIONE
La segnalazione non è l'unica. In questo periodo le forze di polizia e gli 007 ne ricevono un flusso continuo: dai camion sospetti alle richieste di armi o di esplosivo. Ma questa indicazione deve aver preoccupato più delle altre, visto che ieri, in Prefettura, si è tenuta una riunione proprio per predisporre una modifica alle fly zone. Un piano di controllo dei cieli era già stato attivato nel periodo del Giubileo, quando sono stati ampliati gli spazi off limits. Pure in quella occasione si è temuto un assalto con i droni, soprattutto perché si tratta di strumenti che sfuggono ai controlli radar e sono ormai di uso comune anche solo tra gli appassionati di riprese dall'alto e di fotografia. Sarà l'Enac a modificare le tratte in cui verrà previsto il divieto di sorvolo, e verranno inasprite le pene per chi vìola le regole.