«Pamela doveva essere sciolta nell'acido»: Oseghale e Lucky al negozio di detersivi dopo l'orrore

Venerdì 16 Febbraio 2018 di Andrea Taffi
Pamela Mastropietro (ansa)

MACERATA - Una vita massacrata per un treno perso. E un branco che voleva scioglierla nell'acido per cancellare le prove. I particolari emersi ieri sul maledetto 30 gennaio in cui la 18enne romana Pamela Mastropietro è andata incontro alla morte continuano a straziare per tragiche coincidenze e orrore.

Chi l'ha visto? ha raccolto alla stazione di Macerata la testimonianza di un addetto alla biglietteria che ricorda bene Pamela. Alle 7.35 chiede informazioni per il prossimo treno per Roma dato che qualche minuto prima ha perso l'unico della mattina. Poi torna, la giovane, e chiede se può cogliere altre coincidenze. «Niente da fare - è la risposta - il prossimo passa alle 13».

Così si allontana. Avanti veloce alle 18.30 quando la 18enne di San Giovanni è già senza vita: Oseghale e Lucky si recano all'Acqua&Sapone di via Roma. Titolare e commessa raccontano «che i due cercavano acido. Sono stati accompagnati nel reparto dei prodotti chimici. Poi però hanno deciso di prendere candeggina». L'ipotesi, quindi, è che si cercasse un liquido ancor più ustionante per eliminare il corpo di Pamela. O per, come scrive il procuratore Giorgio nella richiesta di convalida del fermo per Lucky e Awelima «cancellare tutte le prove di contatti fisici».

La difesa di Lucky, Borgani, ieri ha detto di «ritenere molto credibile la morte della ragazza per overdose», mentre quella di Awelima, Lupi, ha spiegato che il suo assistito (scena muta dal Gip) si trovava a Milano per ricostruire una vita insieme alla moglie (ospitata a Cremona).

Infine, Macerata ospiterà una nuova manifestazione, sempre contro ogni fascismo, domenica: aderiscono Comune, le due università del territorio e altri enti.

Ultimo aggiornamento: 19:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA