Morto Zanza, re dei playboy romagnoli: malore fatale dopo l'ultima notte di passione

Mercoledì 26 Settembre 2018
Morto Zanza, re dei playboy romagnoli: malore fatale dopo l'ultima notte di passione

Amava «amare» ma il suo cuore, per una beffa del destino, non avrebbe retto all'ultima notte di passione: è morto così, per un malore dopo un rapporto sessuale, Maurizio Zanfanti, in arte «Zanza», il re dei playboy della Riviera riminese, la cui reputazione da Don Giovanni travalicava i confini nazionali.

Conosciuto anche all'estero, soprattutto nei Paesi nordici come Svezia e Norvegia, ma anche nel Regno Unito e in Germania, Zanza aveva 63 anni. 



Ieri notte aveva telefonato a una giovane amica, una escort di 23 anni, per un appuntamento veloce. Si è appartato con lei in un'auto in un terreno agricolo pare di sua proprietà ma dopo il rapporto è sopraggiunto il malore. Zanza ha perso le forze e infine la vita. È stata la stessa ragazza a chiamare immediatamente i soccorsi, ma i tentativi di rianimazione sono risultati inutili: una volta sul posto 118 e polizia di Stato non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. 
 

 
Zanza aveva una fama internazionale già dagli anni Settanta per le sue doti di instancabile corteggiatore di turiste, straniere ma non solo. Nel suo letto, raccontava, sono finite «migliaia di donne», con una media di almeno 150 flirt a stagione. Non passava inosservato nemmeno per il suo look: indossava giacche di pelle e stivali da cowboy anche d'estate, portava capelli lunghi biondi. Lo sguardo ammiccante, il fare intraprendente. La Bild gli dedicò qualche anno fa due pagine speciali. «Penso di aver fatto più promozione turistica io per Rimini di cento agenzie», si vantava nel 2015 in una intervista al Resto del Carlino. 
 

Negli anni aveva fatto della discoteca riminese «Blow Up», dove ha iniziato a lavorare come «buttadentro» all'età di 17 anni, un punto di ritrovo non solo per le turiste in cerca di avventure amorose ma anche per i tanti ragazzi che provavano a emularlo. Zanza aveva i suoi «discepoli», imitato ma mai superato in fama e conquiste. Le leggende sul suo conto pure non sono poche o meno intriganti. Come quella della statua in cera eretta in un paesino della Svezia in sua memoria da alcune ex fiamme, oppure quella della suo foto con autografo conservata dalle turiste che estate dopo estate tornavano a Rimini per rivivere l'emozione di una notte con Zanza. Quel che è certo è che le notti romagnole d'ora in poi saranno più spente e meno piccanti.​

Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA