A Milano vertice Salvini-Orban, la sinistra scende in piazza per protesta

Martedì 28 Agosto 2018
A Milano vertice Salvini-Orban, la sinistra scende in piazza per protesta

Un'Europa solidale, aperta, senza muri, favorevole all'accoglienza e all'integrazione, diversa da quella di Matteo Salvini e Viktor Orban: è quella per cui sono scese in piazza migliaia di persone a Milano.

Quindicimila secondo gli organizzatori, tremila per la Questura. Il presidio di protesta, in piazza San Babila, promosso da 'Insieme senza murì che lo scorso giugno ha organizzato la grande tavolata multietnica al Parco Sempione di Milano, e Sentinelli di Milano è nato per dire no al vertice che si è tenuto nella sede della prefettura tra il vicepremier segretario della Lega e il il primo ministro ungherese Viktor Orban. 
 
 

A poche centinaia di metri dal faccia a faccia tra i due leader politici, in una piazza presidiata dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa, si sono radunate le diverse anime della sinistra. Associazioni che lavorano con i migranti e a favore dell'accoglienza, esponenti di partiti politici del centrosinistra, come Laura Boldrini (LeU), Emanuele Fiano (Pd), Pippo Civati (Possibile), sindacati, a partire dalla Cgil, Anpi, centri sociali e collettivi studenteschi. «Siamo qui per dire no a questa coppia e per prospettare un'altra dimensione per il nostro Paese e per l'Europa - ha commentato l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini -, no ai nazionalismi e sì a una dimensione aperta». In piazza c'erano anche i ragazzi della 'St Ambroeus Fc', la prima squadra composta da rifugiati iscritta alla Figc, che ha messo in scena un allenamento per opporsi alla riapertura dei Cie di via Corelli. «Milano oggi e nei prossimi mesi sarà il punto di riferimento per indicare un'alternativa importante e per dire no alle rottura dell'Europa che vogliono Salvini e Orban», ha aggiunto l'assessore alle Politiche sociali del Comune Pierfrancesco Majorino (Pd).

Il presidio si è svolto senza tensioni, in una piazza con musica, bandiere e striscioni a favore dell'accoglienza ma anche contro le politiche sull'immigrazione del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che su uno striscione è stato definito «ministro dell'Inferno». Un'altro invece riportava la scritta «I vostri confini uccidono. Salvini e Orban complici di razzismo e paura». Poco prima dell'inizio del presidio un piccolo gruppo di militanti dei centri sociali si è avvicinato alla sede del consolato ungherese di Milano e lo ha imbrattato con della vernice rossa, «simbolo del sangue dei migranti». Una parte della piazza, una volta terminati gli interventi dal palco, ha sfilato in corteo verso porta Venezia, dove poi si è sciolto chiudendo la giornata di protesta.

Ultimo aggiornamento: 20:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA