Boccassini: «La Mafia punta alla Lombardia»

Mercoledì 6 Luglio 2016 di Claudia Guasco
Boccassini: «La Mafia punta alla Lombardia»
MILANO - «Non sono individuate responsabilità penali in capo a Ente Fiera o a Expo», afferma Ilda Boccassini. Dopo gli undici arresti per riciclaggio e false fatture con l'aggravante della finalità mafiosa, il procuratore aggiunto di Milano fa chiarezza su ruoli e respinsabilità nell'inchiesta che coinvolge società che hanno realizzato padiglioni per l'Esposizione internazionale.

«Ho appreso con grande preoccupazione questa notizia, voglio capire bene cosa è successo.
Penso che questa indagine sia utile per fare luce su zone d'ombra che evidentemente non erano ancora state verificate nella gestione di Expo
», dice il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Che aggiunge: «Ho visto che sarebbe coinvolta in qualche modo anche la Fiera. Mi attiverò per sentire i vertici di Fiera e capire se sanno qualcosa, nel rispetto ovviamente delle attività investigative. Per quanto mi riguarda, come azionista di Fiera, voglio capire cosa c'entra la Fiera e se in qualche modo non ha fatto i controlli che doveva fare».

COLLEGAMENTI MAFIOSI
Stando alle indagini del magistrati di Milano il sistema non ha funzionato: Nolostand, società interamente controllata da Fiera Milamo
«ha intrattenuto considerevoli rapporti economico commerciali» con Consorzio Dominus, amministrata da Giuseppe Nastasi. Il quale «è risultato intrattenere rapporti molto stretti con Liborio Pace, soggetto già imputato per appartenenza alla famiglia mafiosa di Pietraperzia ed elemento di collegamento con la stessa», si legge nell'ordinanza di custodia cautelare. Spiega il pm Paolo Storari: «Questa non è un'indagine su Fiera Milano, ma sul Consorzio Dominus e su Nastasi che si sono infiltrati in Fiera Milano. Questa ha affidato i suoi appalti a Nolostand, che a sue volta li ha assegnati al Consorzio Dominus senza controllare. Il codice etico era soltanto carta».

ARTICOLO 34
Con la decisione di "commissariare" Nolostand si è voluto dare un messaggio a
«grandi gruppi e multinazionali: con il vostro comportamento colposo state consentendo infiltrazioni mafiose», dice Ilda Boccassini. Nastasi aveva un ufficio dentro l'ente fiera, e di recente proprio a Fiera Milano è arrivata una lettera: «Attenzione, Nastasi è un mafioso», era l'allarme in forma anonima. Ma quella missiva è stata buttata nel cestino. Da sottolineare anche che Nolostand non assegna gli appalti mediante gare pubbliche, bensì procede per affidamenti diretti.

«Abbiamo un ente pubblico che non fa gare, e questa e una riflessione che dobbiamo fare», sottolinea Ilda Boccassini. Nel confronti di Nolostand tuttavia, precisa Storari, non è stata applicata una misura interdittiva ma si è proceduto sulla base dell'articolo 34 del Codice antimafia: «Inutile intervenire con un bazooka quando lo si può fare con un coltellino. Se una società è buona, solida, ma non ha fatto nulla per evitare che le organizzazioni mafiose si infiltrino è sufficiente. Le esperienze precedenti sono state piu che positive. Dopo sei mesi le stesse società ci hanno ringraziato: se non fossimo intervenuti noi sarebbero andati avanti a lavorare con con fornitori collusi».

L'indagine, aggiunge Ilda Boccassini, è importante perché questa volta segnala in Lombardia non
«le infiltrazioni di 'ndrangheta, ma di Cosa Nostra». E dimostra «ancora una volta la stretta interconnessione tra organizzazioni criminali mafiose e criminalità economica», puntualizza il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco. «Nulla è cambiato nella storia di questa Repubblica, ci sono ancora gli spalloni che trasportano i soldi e i fondi all'estero», chiosa Ilda Boccassini.
Ultimo aggiornamento: 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA