Fratellini di Gravina di Puglia, Cassazione chiude definitivamente il caso

Mercoledì 27 Aprile 2016
Fratellini di Gravina di Puglia, Cassazione chiude definitivamente il caso

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato nei mesi scorsi da Filippo Pappalardi contro l'archiviazione dell'indagine sulla morte dei suoi figli. Si chiude così definitivamente la vicenda giudiziaria relativa alla tragica fine di Ciccio e Tore, i fratellini di Gravina di 11 e 9 anni, scomparsi il 5 giugno 2006 e ritrovati morti in una cisterna abbandonata 20 mesi più tardi. Il 31 marzo 2015 il Tribunale per i Minorenni di Bari aveva archiviato l'ultimo procedimento ancora pendente, avviato sulla base di una denuncia dello stesso Pappalardi che chiedeva di verificare e approfondire le dichiarazioni rese anni fa da un uomo di Gravina.

Stando al suo racconto la sera in cui scomparvero, Francesco e Salvatore erano in compagnia di alcuni ragazzi. Pappalardi, rappresentato dall'avvocato Maria Gurrado, aveva impugnato l'archiviazione proponendo ricorso in Cassazione e chiedendo che venissero risentiti i ragazzi, all'epoca minorenni, che sarebbero stati visti quella sera con i suoi figli. Secondo i giudici della Suprema Corte, però, non ci sono elementi nuovi che consentano di riaprire il caso.

Sulla morte dei due bambini anche la Procura ordinaria aveva aperto un'indagine che portò addirittura all'arresto del padre, accusato di averli sequestrati e poi uccisi.

Dopo il ritrovamento dei corpi il reato fu derubricato in abbandono di minore seguito da morte e il fascicolo, infine, archiviato. Per questa vicenda Pappalardi ha ottenuto nel settembre 2014 un risarcimento per ingiusta detenzione.

Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 23:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA