Covid, la Spoon River dei bambini: 40 morti e 12mila ricoveri in ospedale

Domenica 30 Gennaio 2022 di Gigi Di Fiore
Covid, la Spoon River dei bambini: 40 morti e 12mila ricoveri in ospedale

L’ultima in ordine di tempo è Ginevra, due anni, calabrese. E con lei salgono a 40 le vittime minorenni del Covid in Italia dall’inizio della pandemia. Il virus non perdona, anche i più piccoli tra 0 e 19 anni ne soffrono e muoiono. E i numeri dei contagiati minorenni come della loro spoon river aumentano in questa quarta ondata della pandemia. Come Lollo, dieci anni, morto all’ospedale torinese «Regina Margherita», dopo uno straziante quanto inutile trattamento medico di 48 ore in terapia intensiva. Morto di Covid per «complicanze respiratorie». Lollo sta per Lorenzo ed era il figlio di Mara e Simone Gazzano, ristoratori di Nucetto in provincia di Cuneo. Avevano deciso di aspettare per vaccinare il figlio, che soffriva di epilessia. Speravano nella buona sorte e nei farmaci. Non è stata una scelta fortunata. Per Lorenzo, l’agonia è stata breve, dopo il ricovero all’ospedale di Mondovì per l’aggravarsi dei sintomi: febbre inarrestabile, nausea, vomito, dolori muscolari. Una morte straziante, in una famiglia dove tutti gli altri erano vaccinati: i genitori e i due fratelli di Lollo. «La notizia della tua morte ci ha reso tutti tristi, siamo orfani della tua solarità» ha scritto il parroco di Nucetto, don Roberto Fontana.

I dati aggiornati dell’Istituto nazionale della sanità dall’inizio della pandemia al 23 gennaio parlano di 2.009.862 contagiati dal Covid nella fascia d’età tra 0 e 19 anni.

Di questi, 12.365 sono finiti in ospedale e 300 in terapia intensiva, 81 in più rispetto alla settimana prima. Se questi sono i numeri, non sorprende che l’ultimo bollettino conteggiasse anche 39 morti, diventati 40 ieri. 

Sharon aveva appena venti giorni. La mamma, Antonietta Delli Santi, originaria di Montano Antilia ma residente ad Ascea nel Cilento, aveva scelto di non vaccinarsi. Era in attesa della piccola e aveva paura. Ad agosto, Antonietta viene aggredita dal Covid ed è ricoverata prima all’ospedale di Vallo della Lucania poi al Policlinico di Napoli. I polmoni sono devastati, i medici decidono di far nascere la bambina anticipando i tempi del parto. Sharon nasce prematura e resiste venti giorni. Poi muore. La mamma la seguirà dopo un mese e mezzo, vittima di un sistema respiratorio compromesso dal virus. A Sharon non è andata bene, diversa sorte hanno avuto invece i gemelli partoriti da Alessandra De Rosa, 31 anni di Arzano in provincia di Napoli. Anche lei aveva scelto di non vaccinarsi, convinta che ci fossero pericoli per i bambini che attendeva. Alessandra si contagiò a ottobre, i bambini vengono fatti nascere prima. Risultano positivi al Covid proprio come la mamma. I piccoli si salvano, la madre non ce la fa. «Sarò sempre orgoglioso della donna che eri» la ricordò il marito, Massimo, titolare di una piccola azienda dolciaria, che dovrà crescere cinque figli, con i due piccoli sopravvissuti al Covid.

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Solo tre anni aveva Laura. Veneziana, di origini moldave, venne ricoverata a Padova poco prima di Natale. Il Covid si era subito aggravato per un tumore di cui già soffriva. Era l’unica figlia di una coppia venuta in Italia dalla Moldavia per lavorare. Il padre manovale, la mamma al lavoro in un’impresa di pulizie. Straziante l’agonia della piccola, su cui il virus ha infierito, aggredendo un corpicino già provato dalle cure per il tumore. Laura è stata in Veneto la prima vittima per Covid in un ospedale pediatrico. Distrutto il padre Dimitri: «Sapevamo che mia figlia aveva una malattia gravissima, ma non abbiamo mai smesso di sperare provando tutte le cure possibili. Il virus non l’ha risparmiata».

Viveva invece nell’alta valle Isarco in Trentino Alto Adige la piccola di 5 anni morta all’ospedale di Vipiteno. Aveva altre patologie e il Covid l’ha uccisa in poco tempo. Si era agli inizi della pandemia e Erica fu l’ottava vittima di Covid in Alto Adige. Per Nicole Decataldo, dodicenne di Rimini, il Covid è stato la concausa di una condizione già difficile per una malattia degenerativa contro cui lottava da quando aveva 5 anni. «Angelo mio, te ne sei andata così presto. Solo pochi giorni fa ti stringevo la mano, dovevamo crescere insieme» furono le parole della sorella maggiore di Nicole ai funerali, nella chiesa parrocchiale San Paterniano. Su un corpo fragile, il Covid è stato fatale. 

Nella fascia di età della preadolescenza, i casi più numerosi dei minorenni morti di Covid. Martina aveva 14 anni, viveva con i genitori a Osimo. La mamma, Rita Scherillo, ha ripetuto: «Mia figlia aveva altre malattie, è vero, ma è stato il Covid a distruggerle i polmoni». Anche per Martina, una straziante agonia con febbre molto alta. Soffriva di malattie genetiche rare e aveva subito anche un trapianto di rene. «Per questo non l’avevamo vaccinata» ha spiegato la madre, che piangendo ha ricordato: «Ci siamo lasciate con un bacio, le ho detto mi raccomando, dimostra a tutti quello che sei. Lei si è messa la mano sul cuore e mi ha detto “te lo giuro”».

Ad aprile è morta all’istituto Gaslini di Genova, la piccola Elena, dieci anni, originaria di Crema. Aveva una sindrome autoinfiammatoria sistemica con immunodeficienza e il Covid si è fatto strada con facilità. Contagiata in famiglia, è stata curata in condizioni drammatiche: inefficace la ventilazione meccanica, è stata provata l’ossigenazione extracorporea di cuore e polmoni. In tre giorni, la piccola è morta in un quadro clinico devastato.

Cristina aveva invece 11 anni. È morta all’ospedale «Di Cristina» di Palermo. Aveva una malattia metabolica rara e il virus le era stato trasmesso dalla sorella maggiore, che era tornata da un viaggio in Spagna. Nessuno in famiglia era vaccinato e anche i genitori sono poi risultati positivi. «La piccola è rimasta intubata in terapia intensiva per due settimane - ha spiegato il direttore sanitario dell’ospedale palermitano, Salvatore Requirez - Aveva un quadro clinico compromesso e la situazione è precipitata in poco tempo. Una morte che ci colpisce forse più delle altre». Come tutte le altre vittime minorenni di un virus che non guarda all’età. Ed è proprio tra i bambini e gli adolescenti che si diffonde l’ultimo allarme Covid. Sono loro i più colpiti della quarta ondata e in 40 sono morti. 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA