Caso Romeo, la pista dei soldi in nero: «Meglio sotto il mattone»

Venerdì 3 Marzo 2017 di Sara Menafra
Caso Romeo, la pista dei soldi in nero: «Meglio sotto il mattone»
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Nell’atto d’accusa dei magistrati nei confronti di Alfredo Romeo ci sono conversazioni in cui si parla di versamenti «estero su estero», di «pagamento iniziale gradito», di versamenti alla fondazione Open che «in chiaro non funzionano» e di «bistecchine da andare a mangiare a Firenze una volta al mese».

E di riferimenti ad un Tiziano che gli investigatori identificano in modo “chiaro ed inequivocabile” nel padre dell’ex premier. Sono tantissimi i dialoghi di questo tipo raccolti dai Carabinieri del Gruppo tutela ambiente, dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri del nucleo Campania nell’informativa dello scorso gennaio agli atti dei pm romani Paolo Ielo e Mario Palazzi, e napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano, per ricostruire i rapporti tra l’imprenditore e il padre dell’ex premier che hanno portato quest’ultimo a rispondere dell’accusa di traffico di influenze nei confronti dell’ad di Consip Luigi Marroni. 

ESTERO SU ESTERO
Siamo nell’ottobre scorso, quando Romeo cerca di definire i dettagli di quello che chiama «accordo quadro». Le sue mire riguardano l’appalto Consip del valore complessivo di 2,7 miliardi di euro. E’ in questa conversazione, dicono le carte delle due inchieste, che lui scrive il “pizzino” con le cifre da versare “30mila a T”, dove la lettera starebbe per il nome del padre dell’ex premier. La conversazione registrata, però, è ancora più eloquente: «Proprio in relazione alle modalità di pagamento da impiegare in favore del predetto facilitatore Carlo Russo a fronte delle sue illecite intermediazioni - dopo che questi aveva acquisito preventivo assenso da Tiziano Renzi all’avvio delle pianificate, illegali dazioni - prospetta di utilizzare il canale “estero su estero”. Carlo Russo è perplesso: «Ma io non sono fatto per queste cose avvocato, pensi che la home-banking di questa srl, non ce l’ho… a Tiziano… perché non è cosa mia, non riesco… anzi nemmeno lui ce l’ha… la moglie…perché poi diventa quello il lavoro, capito e a me non va, a me piace fare relazioni».

LA MATTONELLA
Alfredo Romeo dice di essere un uomo tradizionale. Scrivono gli investigatori: «In favore del Tiziano Renzi, l’imprenditore napoletano si preoccupa di raccomandare che tale somma venga nascosta “sotto la mattonella”», e specifica: «Però io perciò avevo pensato che l’unica soluzione è la vecchia soluzione sotto la mattonella…. l’unica». Contanti, dunque. Ed effettivamente, gli investigatori hanno ricostruito che Alfredo Romeo usava molto frequentemente firmare assegni a “se medesimo” per ritirare soldi dal proprio conto, secondo gli investigatori per avere contanti a disposizione. 

FONDAZIONE OPEN
Di certo, lo preoccupa il ricordo del precedente fallimento. Quel finanziamento alla fondazione Open dello stesso Matteo Renzi, la stessa di cui si parla nell’ordinanza che due giorni fa ha portato in carcere proprio Alfredo Romeo accusato di corruzione, non aveva funzionato come doveva. Gli uomini del Noe sintetizzano che Romeo si duole «che il versamento di sessantamila euro che fece attraverso la sua società Isvafim alla fondazione Big-bang, oggi Open, riconducibile a Matteo Renzi, non determinò alcun beneficio concreto in favore della sua azienda, a dispetto di quanto invece stava accadendo attraverso la dazione e pianificazione di dazioni di ingenti somme di denaro in contante e a nero». E anche qui sono le intercettazioni a parlare: «Solo che ho fatto il baccalà perché in quel… con quell’altro baccalà di Bianchi ho fatto tutto ufficiale, tutto registrato… tutto quanto invece no secondo me non funziona…. Sotto la mattonella… perciò io avevo pensato a quella soluzione mi fa piacere che lui è prudente”.
«HA APPREZZATO»
Il progetto si concretizza. E risulta da una intercettazione telefonica tra Romeo e Russo. Romeo chiede: «Ma lui ha apprezzato l’atto? Poi erano… Per iniziare di trovare un discorso» e il Russo risponde «L’ha apprezzato insomma si». Qui si inserisce la scrittura del famoso pizzino e le parole con cui i due si congedano. Romeo promette «Facciamo fa tre così, come piace a me, però lei deve fare in modo che su si sappia che c’è una squadra».
LUCA TRANQUILLO
E’ da tempo, in realtà che Romeo e Russo lavorano a questo accordo quadro. Ne parlano ad esempio a luglio, anche commentando l’assoluzione di Tiziano Renzi da un’inchiesta legata al fallimento di una sua piccola società. Romeo insiste col dire che lui punta ad un accordo strutturale purché la sua immagine cambi soprattutto agli occhi dell’ad di Consip Luigi Marroni. E Russo spiega ancora che a tranquillizzare anche l’attuale ministro dello sport Luca Lotti è stato il racconto di come Romeo si è comportato in carcere: «Quando ho parlato con Luca, l’ultima volta gli ho detto dico... il pensiero, indipendentemente da tutto, ma, la cosa a cui tu devi pensare è che questa persona è stata 70/80 giorni e non ha reso dichiarazioni che chiamassero altri soggetti in correità». 
LA BISTECCHINA
Romeo tiene moltissimo a far si che l’accordo quadro lo porti a incontrare proprio Luigi Marroni, l’ad di Consip. E Russo si mostra sereno: «Certo, anche Marroni, basta che appunto magari che ne sò... a case de Tiziano, si fa una bistecca». A fine agosto ritorna il tema della “bistecchina”. Romeo chiede conto: «Ce la facciamo a mangiarla questa bistecchina? Si risolve i problemi e si fa una camminata bistecca al mese io me la posso mangiare, la nutrizionista ha detto non mangiare carne rossa ma una volta al mese, anzi anche una volta ogni 15 giorni, fa bene”. E ancora: “E quindi io mi vengo a mangiare una bistecca ogni mese, secondo me dobbiamo fare un ragionamento periodico perché così non si rischia, uno le telefonate, due che è una cosa ordinata. che non è magari legata ad un episodio no, ad ogni mese io me ne vado a villa San Michele magari la sera”.
VACANZE CON EMILIANO 
Nell’organizzazione, non mancano i diversivi.

Russo invita ad esempio Romeo a casa sua in Salento, per parlare anche di un investimento immobiliare. Lo invoglia sempre con l’idea che potrà incontrare anche Tiziano Renzi: «E’ venuto a trovarmi in Salento Tiziano, la famiglia, insomma e tutto, poi è venuta Teresa Bellanova (parlamentare Pd, ndr) insomma stanno venendo è venuto Emiliano più volte (lui però, intervistato sul punto ha negato ndr)”. Romeo chiede se il governatore abbia fatto pace con l’ex segretario pd. E Russo: «Ci prova, è stato una settimana Tiziano che faceva gli appostamenti fuori casa». 

Ultimo aggiornamento: 15:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA