Battisti, martedì la pronuncia dell'Alta Corte, poi la decisione sull'estradizione

Domenica 22 Ottobre 2017
L'ex terrorista Cesare Battisti
Dovrebbe essere l'ultimo passaggio: martedì il Supremo Tribunale Federale (Stf) del Brasile esaminerà "l'habeas corpus" richiesto dai legali di Cesare Battisti,  per bloccare l'estradizione dell'ex terrorista in Italia. Una settimana fa, il giudice dell'Alta Corte, Luiz Fux, aveva concesso all'ex terrorista una misura cautelare che congelava di fatto l'iter che poteva portare al via libera da parte del governo di Michel Temer all'estradizione. Misura valida però fino al dibattito di martedì della Corte sull'habeas corpus, istituto giuridico che tutela le libertà individuali, invocato dai legali di Battisti dopo l'arresto dell'ex terrorista a Corumba, in quello che molti hanno letto come un tentativo di fuga in Bolivia.

Sul fronte politico non ci sono dubbi circa la posizione del governo, chiaramente a favore dell'estradizione. Ma l'esecutivo ha più volte puntualizzato che si asterrà da ogni iniziativa sull'eventuale consegna di Battisti finchè appunto l'Alta Corte non avrà preso una decisione al riguardo. La parola passa quindi ai giudici dell'Stf. Lo scottante
"dossier Battistì" doveva essere esaminato dalla prima sala della Corte, considerata più dura a fronte della seconda, nota per essere invece più garantista. Poi però, nei giorni scorsi, è emersa con forza la possibilità che a decidere sia la plenaria, come aveva riferito Gilmar Mendes, influente membro dell'Stf. In tal caso, la decisione sarebbe nelle mani di dieci degli undici giudici della Corte (uno di loro, Roberto Barroso, non parteciperà in quanto in
passato è stato avvocato di Battisti).

Ma non è detto che il verdetto arrivi nella stessa giornata di martedì.
«Credo sia necessario un dibattito in plenaria, visto che la discussione coinvolge una decisione del presidente, una
Repubblica straniera e l'interpretazione di un trattato di estradizione», ha sottolineato Mendes: parole chiare, che
indicano la rilevanza del "dossier"  Battistì non solo per l'Italia ma anche per il Brasile. Quello della plenaria è anche
l'orientamento dello stesso Fux e di altri due giudici.
D'altro lato, anche il ministro della giustizia, Torquato Jardim, ha affrontato il caso ribadendo che «nulla sarà fatto prima della decisione dell'Alta Corte».
Alla domanda se il via libera all'estradizione potrà arrivare (nel caso di un «sì») subito dopo la sentenza della Corte,
Jardim è stato molto prudente: ci vorrà ancora del tempo per esaminare «in quali termini è stata presa la decisione. Potrà esser positiva (favorevole all'estradizione, ndr.) ma bisognerà sapere 'quantò positiva. C'è 'positiva negativà e 'negativa positivà. Staremo a vedere».
Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA