Roma, casa occupata dai rom: i danni li paga il Comune

Mercoledì 10 Novembre 2021 di Adelaide Pierucci e Fabio Rossi
Casa occupata dai rom: i danni li paga il Comune

La cucina lercia, tappezzata persino dagli escrementi di un cane, gli armadi svuotati. La casa di Ennio Di Lalla non è abitabile. Deve essere bonificata e in parte riallestita e Roma ha risposto con la solidarietà. Campidoglio e due comitati di quartiere si sono offerti di contribuire. Ieri, l’ottantaseienne del quartiere Don Bosco che si è ritrovato per tre settimane sfrattato da una occupante abusiva, ha ricevuto la visita della neo assessora capitolina ai servizi sociali, Barbara Funari, accompagnata da un rappresentante della Comunità di Sant’Egidio.

«L’assessore si è offerta di darmi una mano, sono rimasto sbalordito - dice Di Lalla - Da solo non ce l’avrei mai fatta.

Non ho trovato nemmeno una giacca, un pullover». Che la casa sia stata saccheggiata prima dello sgombero, però, deve essere ancora verificato: parte degli arredi sono stati accatastati nello studio del pensionato, ora chiuso per motivi di igiene. «Nell’armadio non ci sono più nemmeno le grucce. Anche la vetrinetta è vuota - spiega però l’anziano - Lì conservavo la mia collezione di accendini, una cinquantina, di cui alcuni comprati in Cina nel 1989 e in altri angoli del mondo. Li collezionavo, ero molto affezionato. Come ero affezionato ai miei quadri di Purificato, il grande neorealista romano, un amico di famiglia». 

Intanto la Procura potrebbe aggiungere nuove contestazioni all’occupante abusiva, una ventottenne di origini nomadi residente al campo di via Gordiani che si era trasferita con il figlio e un cane: violenza privata e furto, oltre al danneggiamento e all’invasione di edificio. Antonino Di Maio vuole individuare la talpa che avrebbe indicato all’occupante la disponibilità dell’appartamento, considerato che l’anziano si assentava spesso per questioni private, soprattutto per accertamenti medici. Il magistrato vuole accertare se il signor Di Lalla possa avere avuto contatti, anche involontari, con qualcuno che poi ha spianato la strada all’occupazione: nei prossimi giorni sarà convocato in procura.

Il Campidoglio dovrebbe pianificare il primo intervento per sabato mattina. «Ora non è possibile intervenire perché il signor Di Lalla, una volta accertata l’occupazione, aveva chiesto il distacco dell’energia elettrica», spiega il suo legale, Alessandro Olivieri. «La telefonata col sindaco Gualtieri è stata emozionante - racconta il pensionato - Anche se un po’ mi dispiace che debbano pagare i romani. Mi commuove anche l’interessamento della gente del quartiere. Due comitati si sono offerti di dare una mano per le pulizie. Vogliono anche ricomprarmi il materasso». 

 

 

A portare avanti un giro di vite contro soprusi e atti di questo tipo è la deputata di Forza Italia, Annagrazia Calabria, che ha presentato una proposta di legge per garantire «il rilascio tempestivo dell’immobile occupato e il rientro in possesso del legittimo proprietario». Il documento si propone di intervenire sull’articolo 633 del Codice penale, che riguarda proprio l’invasione di terreni o edifici, «prevedendo l’aumento di un terzo della pena nel caso in cui l’occupatore abusivo di un immobile non lo liberi entro 48 ore dalla presentazione della querela». Inoltre è previsto «l’aumento di un terzo della pena anche nel caso in cui la persona danneggiata sia over 65, disabile o affetta da grave patologia. 

Ultimo aggiornamento: 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA