Zona gialla per Marche e Friuli prima di Natale? Rischio restrizioni, ecco cosa sappiamo

Giovedì 11 Novembre 2021 di Diodato Pirone
Zona gialla per Marche e Friuli prima di Natale? Rischio restrizioni, ecco cosa sappiamo

Nelle ultime settimane la pandemia Covid è tornata a mordere e i contagi sono aumentati. Ci dobbiamo preoccupare? Sta per tornare il rischio chiusure? Cosa accadrà da qui a Natale? Ecco lo scenario  più attendibile in base alle informazioni più recenti.

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1) La ripresa dei contagi determinerà nuove chiusure?

Per l'Italia il rischio di un nuovo lock-down è quasi inesistente. Nelle prossime settimane saranno possibili chiusure locali, anche zone rosse per paesi e forse qualche città, ma con l'obiettivo di soffocare sul nascere alcuni focolai. Tuttavia un lockdown generalizzato è davvero fuori radar per un motivo molto semplice: l'alto tasso di vaccinazione impedisce che i nuovi contagi si trasformino in malattie severe. Se gli ospedali e le rianimazioni non si riempiono non c'è bisogno di lock-down. L'unico vero pericolo è rappresentato dal possibile emergere di una varinate del virus capace di aggirare la protezione del vaccino.

2) Qual è il livello della pandemia in Italia comparato con quello di altri Paesi?

A ieri la media settimanale dei contagi italiani su 100.000 abitanti era ferma a quota 74. Vediamo altrove: Austria:  654; Slovenia: 1.076; Germania: 248; Svizzera: 208; Francia: 95; Spagna: 32; Gran Bretagna: 342.

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3) E' vero che in Italia i contagi aumenteranno fino a Natale?

E' molto probabile ma - continuando a fare molta attenzione - non avremo un Natale in zona rossa o arancione come l'anno scorso. 

4) Perché Natale dovrebbe essere al riparo da possibili lock-down?

Le epidemie hanno un andamento altalenante. Una delle cose che ormai conosciamo del virus Covid-19 è che ha fasi di espansione che durano 6-8 settimane seguite a fasi di decrescita del contagio che durano 4-6 settimane circa. Da alcune settimane in tutt'Europa c'è una fase di risalita che in alcuni Paesi con pochi vaccinati è violenta  e per fortuna in Italia - Paese più vaccinato d'Europa assieme a Spagna e Portogallo - è relativamente modesta.

 

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5) Perché Friuli e Marche rischiano di più?

Al momento le situazioni più difficili sono quelle del Friuli e delle Marche dove i letti di terapia inensiva sono occupati per il 10% circa. A Trieste, in particolare, c'è un focolaio fortissimo e i contagi ieri erano al livello di 503 ogni 100.000 abitanti. Anche Bolzano con 285 contagi ogni 100.000 persone è in affanno. Per avere un termine di paragone la provincia di Roma è a quota 84. In ogni caso Friuli e Marche nel peggiore dei casi rischiano di passare in zona gialla che in pratica vuol dire che bisognerà portare la mascherina anche all'aperto e che non si potrà mangiare a un tavolo al ristorante in più di 4 persone. Se si pensa che l'Austria vieta ai non vaccinati di frequentare i ristoranti anche all'aperto abbiamo un'idea della diversa gravità della pandemia.

6) Quale sarà il livello dei contagi a Natale?

Secondo gli statistici è ragionevole ipotizzare un livello di nuovi casi giornalieri fra i 15 e i 20.000 nelle seconda metà di dicembre. Negli ultimi giorni i nuovi casi giornalieri registrati in Italia oscillano interno a quota 7.000 (di media). Il ritmo di crescita dei contagi fa pensare che possano raddoppiare intorno alla metà di dicembre.

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7) Con 15.000 contagi al giorno gli ospedali resisteranno?

Si. E' sempre difficile fare previsioni. Ma in Gran Bretagna - dove però le terze dosi hanno ampiamente superato la quota di 10 milioni contro i 2,5 milioni dell'Italia - su 100 contagi si registra in media l'1% dei ricoveri e lo 0,4% di decessi. In Italia i dati medi dei casi severi saranno probabilmente più alti perchè abbiamo una popolazione più anziana di quella inglese. Ma anche ipotizzando un raddoppio della media dei casi gravi rispetto a quelli britannici (quindi 2% di ricoveri e 0,8% di decessi sui casi) si otterrebbe che 20.000 contagi giornalieri si tradurrebbero in 400 ricoveri quotidiani in più e 160 morti. Dati pesanti (ammesso che ci arriveremo) ma decisamente lontani dai picchi di circa 1.000 decessi al giorno che determinarono i lock-down.

8) E' vero che i bambini adesso sono i principali portatori del virus?

Purtroppo si. Tutti gli studi più recenti, quello tedesco è di ieri, dimostrano che in questo momento - grazie alle vaccinazioni di massa - il virus circola soprattutto fra i più giovani e fra i bambini ai quali per fortuna non porta nessun danno tranne casi rarissimi. Va detto che la situazione cambierà dalla metà di dicembre quando - probabilmente - sarà possibile vaccinare anche i bambini soppra i 5 anni. Ma intanto chi frequenta bambini sia molto prudente specialmente se avanti con gli anni, anche se vaccinato.

 

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9) Come proteggersi al meglio?

Inutile girarci intorno: il vaccino è l'arma migliore. E' il vaccino che ha determinato la differenza con l'anno scorso. Il 10 novembre 2020 in Italia si registrarono 32.000 casi e 384 decessi, ieri 7.900 casi e 60 morti. Per questo la terza dose, dopo sei mesi dalla seconda, va fatta assolutamente. Inoltre va usata sempre la mascherina al chiuso, possibilmente la Ffp2 che - specie se si usano i trasporti pubblici - protegge meglio e vanno evitati assolutamente assembramenti di qualunque genere.

10) Perché non va abbassata la guardia?

La pericolosità del Sars CoV-2 non è diminuita: il Covid continua a uccidere anche persone vaccinate. Ieri in Israele - il Paese che ha gestito meglio al mondo la pandemia - è stata fatta una esercitazione in tutti gli ospedali per fronteggiare l'eventuale arrivo di una variante insensibile agli effetti del vaccino. L'attale variante del Covid-19, la Delta, riesce a contagiare 7 volte di più rispetto a quella originaria e a "bucare" la protezione del vaccino per il 20% circa dei vaccinati. Insomma il pericolo resta e non va sottovalutato.

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Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA