Zona gialla, da Lazio a Campania e Sicilia a rischio 5 regioni: il boom di contagi ora preoccupa

Lunedì 26 Luglio 2021 di Francesco Malfetano
Zona gialla, da Lazio a Campania e Sicilia a rischio 5 regioni: il boom di contagi ora preoccupa

Più di 25mila casi in 7 giorni. Sono quelli registrati dall'ultimo monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità (Iss) che rendono non proprio remota la possibile introduzione di nuove zone gialle. Un più 106 per cento rispetto al periodo precedente che ben rappresenta il boom di nuovi contagi in corso nella Penisola.

I DATI
Una forte impennata che, raggiunto un rt medio nazionale di 1,26 e un'incidenza settimanale pari a 41 casi su 100mila abitanti, avrebbe non a caso condotto ben 5 regioni in zona gialla già da oggi (26 luglio) se il governo non avesse stabilito la modifica dei parametri necessari per il cambio di fasce di rischio.

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Zona gialla, ipotesi nuove restrizioni

Grazie all'impatto dei vaccini, che limitano i ricoveri perché capaci di ridurre la forza dell'infezione, si sta infatti mantenendo sotto controllo una situazione che sarebbe stata considerata esplosiva fino a pochi giorni fa. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva e dei posti letto di area medica non critica, in tutto il Paese è in media inferiore al 2 per cento. Ciò significa che ad oggi non c'è alcuna emergenza sanitaria e quindi nessuna necessità di portare in giallo alcuni territori. Nessuna regione infatti sfora le soglie critiche del 10 e del 15 per cento che, secondo quanto stabilito dall'ultimo decreto, sancirebbero in automatico l'introduzione di nuove restrizioni.

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Tuttavia il tempo di raddoppio dei casi in Italia è ormai di 6-7 giorni.

In pratica lo sviluppo dell’epidemia sta replicando, con due mesi circa di ritardo, l’andamento osservato in Gran Bretagna dove l’inversione della curva è avvenuta a inizio maggio (da noi a inizio luglio). Con la differenza che, a parità di fase epidemica, la dinamica espansiva è più rapida in Italia (in Gran Bretagna era di 14 giorni). Il tutto mentre sulla corretta lettura dei nuovi casi pesa il bassissimo numero di test eseguiti nel nostro Paese (un quinto circa del Regno Unito a parità di popolazione), rendendo  impossibile determinare correttamente la diffusione del Sars-CoV-2 in Italia.

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LE REGIONI
Non ci sarebbe quindi da stupirsi se, nonostante la situazione ospedaliera sia ora assolutamente sotto controllo e l'aumento delle vaccinazioni, inizieranno a crescere anche i ricoveri. Il motivo? I non vaccinati sono ancora tantissimi, circa il 50% della popolazione vaccinabile (esclusi quindi tutti gli over12). Tant'è che l'Iss, nelle sue proiezioni relative al prossimo mese, stima che alcune regioni potrebbero già trovarsi a rischio. In prima fila c'è il Lazio che nelle stime (che vanno prese con le pinze perché frutto di elaborazioni statistiche), pagando il fatto di essere il territorio dove il virus circola in maniera meno controllabile, potrebbe arrivare a sfiorare il 20 per cento per entrambi i tassi di occupazione.

 

Un avanzamento che significherebbe inevitabilmente finire in giallo prima della fine dell'estate (dopo il 20 agosto). Tra gli altri territori che potrebbero trovarsi in una situazione simile ci sono Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna che, pur con un tasso prospettato pari al 10 per cento, si troverebbero a fare i conti con una super diffusione del virus evidentemente legata al turismo e un sistema ospedaliero senz'altro più fragile rispetto a quello di molte regioni italiane. 

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Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 02:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA