ROMA I parametri sono cambiati. Per cambiare il colore di una regione non si farà più riferimento all’indice dei contagi (Rt), ma contano le ospedalizzazioni, i ricoveri, in terapia intensiva e nei reparti normali. L’obiettivo - e anche la speranza legata alla grossa spinta che viene data alla campagna di vaccinazione - è quello di far passare l’estate prima di costringere qualche regione a nuove restrizioni. Ci sono però un paio di regioni, Sicilia e Sardegna, seguite dal Lazio, che viaggiano non solo ben oltre i 50 casi settimanali per 100 mila abitanti, ma hanno una percentuale di ricoveri che si sta avvicinando pericolosamente al tetto fissato di recente dal governo per far scattare la zona gialla.
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Sicilia, Sardegna e Lazio regioni a rischio
Nelle due isole la percentuale dei vaccinati è fortemente sotto la media nazionale e forse questo - a dispetto delle teorie No vax - spiega qualcosa. La Sicilia ha ora quasi il 5% delle terapie intensive occupate e l’8% nei reparti normali. La Sardegna non è da meno e viaggia al 4,2% di occupazione nelle rianimazioni e 4,4% in area medica . Il Lazio è poco sotto (3,7%) in rianimazione e 4% nei reparti.
I numeri in salita
Dati ancora sotto la soglia del 10% ma preoccupa la corsa veloce che di giorno in giorno avvicina almeno di un punto percentuale alla zona gialla. Se il trend dovesse confermarsi per tutte e tre c’è il rischio di finire in zona gialla a fine agosto e magari di rimanerci per via dei tanti che faranno ritorno a casa dai luoghi di vacanza. In Italia la media nazionale è al 2% per le intensive e al 3% per l’area medica.
Le altre Regioni in bilico
In difficoltà anche la Calabria e la Toscana. Nella prima siamo al 6,6% di posti occupati in area medica e 3,3% in terapia intensiva. In Toscana la percentuale è salita negli ultimi giorni con un 3,3% di posti occupati nelle rianimazioni.
L'incidenza della variante Delta
Ovviamente a farla da padrona in tutte queste ospedalizzazioni è la variante Delta. Secondo i dati forniti dalla regione Lombardia la variante Delta ha infettato per il 62% i non vaccinati, per il 29 i vaccinati con una sola dose e l’8% i vaccinati con due dosi da almeno 14 giorni. Inoltre nessun decesso tra i vaccinati anche se contagiati.
La preoccupazione dell'Iss. «Oggi è difficile fare previsioni ma con gli ulteriori dati sull'Rt la prossima settimana potremo avere un quadro più definito». È quanto hanno dichiarato Silvio Brusaferro e Gianni Rezza nel corso della conferenza stampa sui dati del monitoraggio. «Determinanti, però - hanno concluso - sono i nostri comportamenti».