«Sì ai vaccini per gli atleti che andranno alle Olimpiadi di Tokyo». La strada, come sottolinea la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, è stata già tracciata e da tempo.
Vaccino, over 70 in sicurezza tra un mese, ma slitta l’immunità di gregge
Il fulcro di tutto è proprio questo: gli azzurri andranno a Tokyo per rappresentare l’Italia. Più o meno lo stesso concetto espresso ieri dal presidente della federcalcio polacca, Zbigniew Boniek: «Un mese fa io per primo ho lanciato la proposta di vaccinare per tempo gli atleti olimpici polacchi che andranno a Tokyo e la Nazionale che giocherà i prossimi Europei e sono felice che il Governo abbia sposato la mia idea e in poco tempo fatto una legge ad hoc. Credo sia una cosa giusta perché gli atleti danno lustro alla Polonia, in più ci tengo a sottolineare che non togliamo vaccini agli anziani e alle categorie a rischio che hanno evidentemente la precedenza».
COME FUNZIONERÀ PER L’ITALIA?
In Italia non è stata varata nessuna legge in merito ma, come spiega la Vezzali, «man mano che le delegazioni olimpiche e paralimpiche si comporranno, assieme con Coni e Comitato Paralimpico avvieremo il percorso di vaccinazione per coloro i quali rappresenteranno noi italiani ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo». Le qualificazioni serviranno ad avere un numero di dosi da richiedere. Perché come è noto i 2/3 degli atleti olimpici sono tesserati con i corpi militari. Di conseguenza come da protocollo nazionale molti hanno già ricevuto il vaccino. Chiaro che il lavoro che si sta facendo è proprio quello di reperire le dosi mancanti. Un esempio molto semplice: Gregorio Paltrinieri, tesserato con le Fiamme Oro, è già immunizzato, Federica Pellegrini, che non ha alle spalle nessun corpo militare, no. Bisognerà banalmente fare i conti. La squadra della scherma, quelle del tiro a volo, dell’atletica, della ritmica, della ginnastica artistica (solo per citarne alcune) sono già tutte vaccinate. La vela lo è solo al 50%, il surf è a zero. Nel nuoto, salvo qualche caso vedi Pellegrini, Pilato e Quadarella (ha da poco lasciato i Vigili del Fuoco) gli altri sono tutti immunizzati.
CALCIATORI
Non solo gli atleti olimpici e paralimpici perché la questione si pone anche per i calciatori che dall’11 giugno all’11 luglio saranno impegnati nell’Europeo. Al momento, come ci spiega la sottosegretaria, dalla Figc non è arrivata nessuna richiesta formale in merito: «Verificheremo le eventuali esigenze ma anche i protocolli Uefa. Sono a disposizione dello sport, ma prima di tutto sono a disposizione del Paese». Detto questo, quello relativo al calcio non è un problema visto che si tratterebbe di un numero molto esiguo di dosi (circa 70). E, come ha tenuto a ribadire il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina: «Dobbiamo uscire da alcune false ipocrisie, il vaccino serve a tutti gli italiani e noi auspichiamo nel più breve tempo possibile. Non possiamo pensare che a giugno non si arrivi a un numero tale da non poter garantire il vaccino al gruppo squadra della Nazionale».