Vaccino obbligatorio, il governo ora si divide: Conte non lo esclude

Lunedì 28 Dicembre 2020 di Marco Conti
Vaccino obbligatorio, il governo ora si divide: Conte non lo esclude

L’obbligatorietà del vaccino anti-Covid resta appesa a quel «vediamo prima come va» pronunciato qualche giorno fa dal presidente del Consiglio Conte proprio in vista della campagna vaccinale iniziata domenica.

Una cautela dovuta alla convinzione che alla fine prevarrà il senso di responsabilità, ma che non chiude a iniziative più drastiche qualora in alcuni settori si dovesse riscontrare una percentuale di rifiuti inaccettabile per la salute pubblica.

Una linea che il sottosegretario Pierpaolo Sileri conferma quando dice che «adesso si punta alla non obbligatorietà». L’obbligo del vaccino anti-Covid «non c’è, ma non vorrei che ci si dovesse arrivare, perché significherebbe dover mettere una costrizione per colpa di pochi individui».

Lo scontro nel governo si accende comunque e parte dalle dichiarazioni fatte a Rai3 dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa secondo la quale «l’obbligatorietà del vaccino deve essere una pre-condizione per chi lavora nel pubblico». A stretto giro di posta arriva la replica della ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone che dichiara di «non essere favorevole» ad introdurre l’obbligo per i dipendenti pubblici tra i quali, è bene ricordare, ci sono oltre a medici e infermieri anche gli insegnanti. «Il governo si è raccomandato e penso - aggiunge la ministra - che una raccomandazione forte sia il modo migliore per raggiungere l’immunità di gregge». Visto l’esiguo numero di vaccini disponibili il problema è ora relativo anche se ha poco senso basarsi sull’immunità di gregge quando si parla di medici e di operatori sanitari che quotidianamente entrano in contatto con malati ed anziani. 

In molte regioni la percentuale di medici e infermieri pronti a vaccinarsi supera il 90%, ma la media nazionale scende all’ottanta e ciò preoccupa soprattutto se le strutture ospedaliere non decidono di destinare ad altro incarico i medici no-vax come suggerisce il sottosegretario Sileri. Per ora sarebbero un centinaio, secondo la Fnomceo, coloro che hanno rifiutato il vaccino e sui quali l’Ordine dei medici ha aperto un procedimento disciplinare anche perché prima di un eventuale obbligo per legge, i medici hanno un codice dentologico, come ricorda il presidente della Federazione dei medici e chirurgi, Filippo Anelli

L’ipotesi avanzata dalla sottosegretaria Zampa riscuote però molti consensi ufficiosi e ufficiali. Tra questi ultimi quelli di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Il senatore di Iv vorrebbe oltre ad un «elenco di chi si vaccina», anche «un braccialetto» per i vaccinati affinchè possano «muoversi con maggiore libertà». 

D’altra parte rendere obbligatori i vaccini è una scelta che la politica ha già assunto negli anni precedenti. Per esempio al momento dell’iscrizione a scuola. E poiché in Italia già esiste un’anagrafe vaccinale, anche coloro che in questi giorni stanno facendo il vaccino vengono registrati così come accade per morbillo, pertosse e gli altri vaccini obbligatori o no. I governatori leghisti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, propongono l’istituzione di un “passaporto sanitario”. Idea che il sottosegretario Sileri riprende, ma non solo per viaggiare in aereo o alloggiare in hotel, ma anche «per svolgere diversi tipi di attività» dove potrà essere «richiesto di comprovare l’avvenuta somministrazione del vaccino».
La Spagna ha invece scelto di istituire un elenco dei “cattivi”. Ovvero un registro di coloro che non vogliono sottoporsi al vaccino anti-Covid. Il vaccino contro il coronavirus non sarà obbligatorio anche a Madrid, ma chi deciderà di non farlo sarà inserito in un «registro che sarà poi condiviso con gli altri Paesi dell’Ue», ha spiegato in tv il ministro della Salute spagnolo Salvador Illa.
 

Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 14:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA