Sulle cure e il vaccino anti Covid «i dati che iniziamo a ricevere da numerose realtà che hanno fatto ricerca in questi mesi, e stanno già implementando una produzione significativa, ci lasciano ben sperare. Cominciamo a veder una luce in fondo a questo tunnel: le prime dosi sono previste a inizio 2021. La distribuzione vedrà come primi beneficiari il personale sanitario e poi le persone in ospedale e Rsa». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a all'incontro “Unione europea alla sfida del Covid 19”.
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«Voglio avere un approccio prudente: passaggi formali dovranno compiersi. Noi abbiamo agenzie istituzionali, sul piano nazionale e europeo, che dovranno seguire con la massima cautela le procedure. Sia per i vaccini sia per le cure.
Le misure restrittive aggiunge Speranza «sono l'unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo. È evidente che provocano sacrifici sul piano economico e culturale, ma come mostrano i numeri preliminari degli ultimi giorni nel nostro Paese, dimostrano di funzionare. Abbiamo, nell'ultima settimana, un livello di Rt, o indice di diffusione del contagio, sceso rispetto a settimana precedente e oggi verranno presentati nuovi dati».
Tre vaccini da gennaio
«Nell'arco del 2021 avremo 6 o 7 vaccini e sono ragionevolmente ottimista che per fine gennaio ne avremo già 3 con l'autorizzazione e pronti per essere rilasciati. La palla poi passerà alle strutture locali e stati membri per non vanificare la corsa veloce che si è fatta». Lo ha detto Guido Rasi, già direttore esecutivo dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), durante il webinar “L'Unione europea alla sfida del Covid-19, organizzato dall'Ufficio in Italia del Parlamento europeo”.
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