Ucraina. «L'Italia aumenta le spese militari al 2% del Pil», sì dalla Camera. Quanto spendono Russia e Nato per le armi

«La spesa militare italiana passerà da 68 milioni a 104 milioni di euro al giorno, e da 25 a 38 miliardi ogni anno»

Giovedì 17 Marzo 2022 di Gianluca De Rossi
Ucraina. «L'Italia aumenta le spese militari al 2% del Pil», sì dalla Camera. Quanto spendono Russia e Nato per le armi

L'Italia si avvia ad aumentare le spese militari. E l'aumento di quanto il governo dovrà spendere per armi e Difesa è significativo: quasi mezzo punto percentuale di Pil in più, con uno stanziamento che passerà dall'1,57% al 2% del Pil, in linea con gli accordi presi con la Nato e da effettuare entro il 2024. Lo prevede un ordine del giorno proposto dalla Lega al dl Ucraina e approvato a stragrande maggioranza dall'Aula della Camera, Fratelli d'Italia inclusa, salvo il no di Alternativa, Europa Verde e Sinistra italiana, con il segretario nazionale Fratoianni che fa i conti citando i dati dell'Osservatorio Milex: «La spesa militare italiana passerà da 68 milioni a 104 milioni di euro al giorno, e da 25 a 38 miliardi ogni anno».

Il governo, dunque, dovrà «avviare l'incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2 per cento del Pil, dando concretezza a quanto affermato alla Camera dal Presidente del Consiglio il 1° marzo scorso e predisponendo un sentiero di aumento stabile nel tempo, che garantisca al Paese una capacità di deterrenza e protezione, a tutela degli interessi nazionali, anche dal punto di vista della sicurezza degli approvvigionamenti energetici», prevede l'Odg al dl Ucraina.

Il testo ha ottenuto il parere favorevole del governo, che è impegnato «nell'immediato, ad incrementare alla prima occasione utile il Fondo per le esigenze di difesa nazionale». La Lega ne ha comunque chiesto la votazione «che è particolarmente importante per il settore della Difesa», ha detto Roberto Ferrari.

Mulè (FI): «Consapevolezza dell'importanza delle Forze armate»

«Negli ultimi anni le spese per la Difesa hanno conosciuto una progressione crescente - ha detto il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè -. È stato fatto un ulteriore passo in avanti, molto importante, con l'approvazione alla Camera, a larghissima maggioranza prossima all'unanimità, di un ordine del giorno che impegna il governo a incrementare le spese della Difesa verso il traguardo del due per cento del prodotto interno lordo.

Ciò garantisce al Paese una capacità di deterrenza e protezione: sono le parole chiave a tutela degli interessi nazionali anche dal punto di vista della sicurezza e degli approvvigionamenti energetici».

Conte (M5S): «Aumento delle spese militari non entusiasma ma è impegno»

È giusto aumentare le spese militari? «Non riesco a non esser franco e dico onestamente che quel voto non mi ha entusiasmato - ha detto stamani il leader del M5S Giuseppe Conte a Rai Radio1 -. Ma attenzione: è un Odg che rispecchia un impegno preso dall'Italia in un vertice nel 2014, in cui tutti i Paesi si impegnarono per riaggiornare lo strumentario militare e rafforzare la cybersecurity, ed hanno concordato un aumento. L'Italia da quell'anno ad oggi è stata sempre in ritardo nell'incrementare. L'Odg proposto dalla Lega prevede un semplice adeguamento a un impegno già preso. Diciamo che in un momento in cui c'è un caro bollette e un caro benzina non avrei tutto questo entusiasmo nel ribadire quello che è stato un impegno preso già da tempo».

Acerbo (RC): «L'aumento delle spese militari offende la Costituzione»

«Il voto della Camera a favore dell'aumento delle spese militari dimostra che in Parlamento c'è il partito unico della Nato e della guerra. Inutile perdere tempo con il bipolarismo che è solo una truffa. Sulle questioni essenziali sono sempre d'accordo - ha detto Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. Portare la spesa militare da 25 a 38 miliardi annui offende la nostra Costituzione e milioni di italiane/i che da anni subiscono le conseguenze dei tagli alla spesa sociale e sanitaria. Invece di bloccare l'aumento delle bollette e dei prezzi dei carburanti il governo e i partiti pensano solo a legittimarsi come fedeli sudditi di Washington».

Fratoianni (SI): «Scelta scriteriata»

«Questo significherà per il nostro Paese, secondo gli studi delle associazioni pacifiste e di controllo sul commercio delle armi, passare da 68 a 104 milioni di euro di spesa giornaliera, e da 25 a 38 miliardi ogni anno. Ben 13 miliardi di euro in più. Una scelta scriteriata - ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni -. E pensare che fino a ieri non trovavano nemmeno 50 milioni per il bonus salute mentale... è così che il governo intende prepararsi alla "Pace"? Sinistra Italiana ha ovviamente e convintamente votato contro questo ennesimo scempio».

Europa verde: «Noi contro l'aumento delle spese militari»

«È vergognosa la richiesta dell'aumento di spese militari reclamata attraverso un Ordine del giorno presentato alla Camera dei Deputati» su cui «la componente parlamentare Europa Verde - Verdi Europei ha votato convintamente contro, a differenza di tutti gli altri partiti presenti che hanno votato a favore», dicono in una nota i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, insieme ai deputati Cristian Romaniello, Devis Dori, Elisa Siragusa e Paolo Romano: «Ricordiamo che i 27 paesi dell'Unione europea già oggi, secondo i dati SIPRI di Stoccolma, spendono 233 miliardi di dollari l'anno in spese per gli armamenti, che è più del triplo di quello che spende la Russia».

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Quanto spendono Russia, Ucraina e Nato

Secondo i dati del SIPRI di Stoccolma (Istituto di studi sulla Pace tra i più prestigiosi al mondo), le spese militari sono stimate complessivamente in 1.981 miliardi di dollari. Usa primo Paese in termini di spesa, con oltre 766 miliardi di dollari, che rappresentano il 3.74% del GDP, il Gross domestic product, e in crescita per il terzo anno consecutivo. La Cina riserva all’apparato militare una quota in costante aumento: +76% nel decennio 2011-20. Anche India e Russia registrano una crescita.

La Russia, cresciuta costantemente fino al 2016, ha investito molto negli ultimi tre anni, raggiungendo ad una spesa di 67 miliardi di dollari, il 4.26% del suo GDP, Gross domestic product. È il quarto paese mondiale per spese militari nel 2020.

L’Ucraina si trova al 34esimo posto, con quasi 6 miliardi. Un valore che significa il 4.13% del GDP nazionale. Il suo trend di spesa è in crescita: 10 anni fa la spesa era di poco più di due miliardi.

La Nato spende complessivamente circa 1.103 miliardi di dollari, pari al 56% della spesa militare globale. Tra i primi 15 Paesi per spesa militare nel mondo, sei sono membri della Nato: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Canada. Insieme questi Paesi raggiungono una cifra pari al 90% della coalizione Nato e al 50% della spesa globale.

L'Italia rimane nella top 5 europea per spesa e all’undicesima posizione globale. Il SIPRI ha stimato, per il 2020, una spesa di oltre 28 miliardi, con un incremento notevole rispetto all’anno precedente: l'1.57% del Pil, pari a 478 dollari a testa.

 

Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA