Totoministri, corsa a tre per il Tesoro: in pole Scannapieco. Un incarico a Cingolani

Per il Mef dietro i tecnici Siniscalco e Buttiglione. Il ministro può restare nella squadra con il ruolo di Commissario per l’energia

Venerdì 7 Ottobre 2022 di Francesco Malfetano
Totoministri, corsa a tre per il Tesoro: in pole Scannapieco. Un incarico a Cingolani

«Sono ottimista». È una Giorgia Meloni raggiante, in sneakers e giacca rossa, quella che si è presentata ieri a Montecitorio. Eppure, racconta chi le sta intorno, la leader di FdI è molto preoccupata. Non solo per i tanti dossier bollenti che si stanno accatastando, quanto per la formazione del governo «politico, forte e coeso, con un programma chiaro, un mandato popolare e un presidente politico» che dovrà sbrogliarli. Ansie e timori che, in questa fase, coincidono appieno con la questione energetica. E allora, posto che un ministero che si occupi della Transizione green del comparto ci sarà, non è escluso che l’attuale ministro Roberto Cingolani non si ritagli uno spazio nel prossimo esecutivo.

Sulla falsa riga di quanto fatto durante l’emergenza Covid con il generale Figliuolo, su di lui potrebbe essere costruito su misura il ruolo di Commissario per la crisi energetica. Posizione di cui, con il benestare dell’attuale esecutivo, il ministro avrebbe parlato con Meloni, individuando più punti di accordo. 

La pratica va di pari passo con la selezione in corso sull’altra casella considerata fondamentale: il Mef. Per il Tesoro la premier in pectore vuole un tecnico inattaccabile, capace di rassicurare i mercati con la sua presenza. Un identikit per cui sarebbero state individuate quattro corrispondenze. La prima risponde al nome di Fabio Panetta, componente del board della Bce che però avrebbe già declinato. Di conseguenza sono in risalita le quotazioni dell’amministratore delegato di Cdp Dario Scannapieco. Un gradino dietro l’ex ministro Domenico Siniscalco e l’ex funzionario di Bce e Banca d’Italia Luigi Buttiglione.

LE CASELLE

Se viene confermata la struttura con due vicepremier - Antonio Tajani e Matteo Salvini - per le altre caselle i lavori sono in alto mare. Secondo i rumors fa eccezione solo il Viminale per cui resta in pole il prefetto di Roma Matteo Piantedosi avanti allo stesso Salvini e all’ex prefetto Giuseppe Pecoraro. Alla Giustizia partita aperta tra l’ex magistrato di FdI Carlo Nordio e la leghista Giulia Bongiorno (con quest’ultima in alternativa pronta a guidare la Pa). Per gli Esteri buone chance per Tajani, avanti alla numero uno del dis Elisabetta Belloni e all’ambasciatore Stefano Pontecorvo.

Totoministri, agli Interni in pole Piantedosi e al Mef Siniscalco. Per la Salute avanza Rocca

La Difesa invece, potrebbe restare in casa FdI con in corsa Adolfo Urso ed Edmondo Cirielli, ma spunta il nome del segretario generale della Difesa Luciano Portolano. Per la cultura, archiviata come una boutade la candidatura di Vittorio Sgarbi, avanza quella della leghista Lucia Borgonzoni. E poi se nel risiko delle nomine l’Agricoltura non dovesse andare all’esperto del Carroccio Gianmarco Centinaio, tra i papabili c’è il nome di Aldo Mattia, ex direttore della Coldiretti Basilicata eletto alla Camera per FdI. Per la Salute invece, poche chance per la fedelissima del Cavaliere Licia Ronzulli, la sfida è tra il presidente della Croce rossa internazionale Francesco Rocca, l’ex direttore generale di Ema Guido Rasi e il preside della facoltà di medicina e chirurgia della Cattolica Rocco Bellantone. 

Ultimo aggiornamento: 14:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA