Superbonus nel Milleproroghe, chi lo vuole nella maggioranza e perché

In pressing per chiedere una proroga del 110% c'è Forza Italia. Ma anche dentro FdI non manca chi chiede un'estensione dei benefici per non creare danni a cittadini e imprese

Mercoledì 13 Dicembre 2023 di Andrea Bulleri
Superbonus

Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Il Superbonus 110%, la misura varata dal governo Conte «che pesa come un macigno sui conti pubblici» (parole di Giorgia Meloni), continua a tenere banco nelle discussioni della maggioranza. Ed ecco che  il bonus, nato per «efficientare» da un punto di vista energetico il patrimonio immboliare italiano, uscito ufficialmente dalla porta della Manovra di bilancio potrebbe rientrare dalla "finestra" del Milleproroghe. Obiettivo: consentire a chi ha già raggiunto il 70% dei lavori di ristrutturazione di completare le opere in corso accedendo comunque ai benefici fiscali della legge. 

A riprova del fatto che l'opzione di una nuova proroga sia sul tavolo, anche se limitatamente ai condomini, ieri sono arrivate le parole di Antonio Tajani: «È una cosa che va fatta - ha chiarito il vicepremier e leader di Forza Italia - e continueremo a parlarne, c'è anche il Milleproroghe».

Insomma: se per quanto riguarda la legge di Bilancio il capitolo è chiuso (il rischio in caso contrario sarebbe quello di dover rivedere tutti i saldi della Manovra, con un allungamento dei tempi che tutti vogliono evitare), per quanto riguarda i prossimi provvedimenti la discussione è già in corso. Legge che andrebbe comunque approvata in tempi stretti, visto che tecnicamente, il 31 dicembre è l’ultimo giorno per produrre fatture rimborsabili al 110%.

L'ipotesi proroga

E non è un caso che diversi altri esponenti azzurri in queste ore siano intervenuti sul tema. Proprio Forza Italia, infatti, dentro la maggioranza di centrodestra è uno dei maggiori sponsor della proroga al bonus edilizio, dal momento che - è la tesi degli azzurri - i primi a fare le spese di una mancata estensione dei benefici sarebbero da una parte i cittadini che hanno avviato i lavori, contando su un regime normativo favorevole, dall'altra le imprese edilizie che si troverebbero in difficoltà. 

«L’introduzione di un Sal (stato di avanzamento lavori) straordinario è una proposta corretta - dice Erica Mazzetti, deputata e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI -  Non comporta costi e oneri ulteriori per lo Stato e soprattutto salvaguarda i condomini. Grazie a Forza Italia, da sempre in prima linea per tutelare chi ha investito, è al vaglio una proroga di due mesi per i lavori nei condomini: in questo modo, come chiediamo da tempo, potranno concludere i lavori già avviati – e certificati – e godere del Superbonus per l’anno 2023. Una proposta perfettamente ragionevole che auspico trovi massima condivisione». Stessa richiesta arrivata anche dal capogruppo azzurro alla Camera, Paolo Barelli, e dal senatore Dario Damiani, firmatario di un emendamento che introduceva in Manovra la possibilità di prorogare il 110 per gli interventi edilizi sui condomini già in corso. Poi lo stop del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, e infine l'opzione Milleproroghe. Sul tavolo, chiarisce Damiani, «c’è un’opzione sullo stato avanzamento lavori straordinario e uno di proroga di due mesi, che è oneroso».

La partita Milleproroghe 

Anche dentro Fratelli d'Italia non mancano sensibilità sul tema. Seppure il partito di Giorgia Meloni non manchi di ricordare che la misura ha «sfasciato» i conti pubblici drenando risorse per circa 120 miliardi che avrebbero potuto - è l'attacco di FdI - essere utilizzate per sanità, pensioni e taglio delle tasse. Anche il senatore meloniano Guido Quintino Liris, infatti, lavorava a un emendamento che andava in direzione di un Sal straordinario al 31 dicembre, nel quale far rientrare tutti i lavori condominiali pagati nel 2023  indipendente dagli altri e senza vincoli di importo minimo. Un meccanismo «non oneroso», assicura Liris, ma che «fissa la possibilità di arrivare ai primi dieci giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione per salvaguardare l’agevolazione sui lavori fatti entro fine anno». In legge di Bilancio, pare ormai assodato, non si farà. Nel Milleproroghe, invece, i giochi sono aperti. 

Ultimo aggiornamento: 14:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA