Suicidio assistito, la Consulta: «Nessun obbligo per i medici»

Venerdì 22 Novembre 2019
Suicidio assistito, la pronuncia della Consulta: «Nessun obbligo per i medici»

La Consulta s'è pronunciata in merito al suicidio assistito escludendo in determinati casi la punibilità dell'assistenza al fine vita in quanto non crea «alcun obbligo di procedere a tale aiuto in campo ai medici». Lo specifica la stessa Corte nelle motivazioni depositate oggi della sentenza sul fine vita. Pertanto «resta affidato alla coscienza del singolo medico scegliere se prestarsi o no ad esaudire la richiesta del malato». A sollevare l'incostituzionalità della norma che punisce l'aiuto al suicidio erano stati i giudici milanesi nel processo a Marco Cappato per il suicidio assistito di Dj Fabo.

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Businarolo (M5S): ora spero legge condivisa. «Come già annunciato, le motivazioni della sentenza della Consulta sull'eutanasia saranno oggetto di un'attenta discussione da parte degli uffici di presidenza delle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera. È chiaro che ora sarà messa alla prova la volontà del Parlamento di esprimere una legge che possa recepire i principi stabiliti in modo molto chiaro dalla sentenza, e cioè che non costituisce istigazione al suicidio l'aiuto dato ad un paziente consapevole che si trovi in uno stato di malattia irreversibile e che gli procuri insopportabili sofferenze.

Dentro questi binari io spero vivamente che si possa costruire un percorso legislativo condiviso». Così la presidente della commissione Giustizia di Montecitorio Francesca Businarolo, deputata M5S, commenta la sentenza della Corte Costituzionale sul suicidio assistito.

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