Sputnik, dal mancato sì Ema alle differenze (poche) con Astrazeneca: 10 domande e risposte

Martedì 23 Marzo 2021 di Diodato Pirone
Sputnik, dal mancato sì Ema alle differenze (poche) con Astrazeneca: 10 domande e risposte

Del vaccino russo Sputnik V si fa un gran parlare ma pochi conoscono le sue caratteristiche.

Vediamo di conoscerlo meglio rispondendo a 10 domande.

1) E' un buon prodotto?

La risposta è: sicuramente sì, ma si tratta di un farmaco complesso. I biologi russi sono fra i migliori del mondo. Sputnik è stato inventato presso l'Istituto Gamaleya che è prestigioso. E la sua sperimentazione sul terreno nei paesi dove è stato usato (compreso in pochissime dosi a San Marino) ha dato buoni risultati. La nota rivista scientifica Lancet gli ha assegnato un livello di efficacia superiore al 90%.

AstraZeneca,gli Usa: «Dati obsoleti negli studi clinici». Ue: situazione consegne è una vergogna

2) Perché è considerato un vaccino "buono ma difficile"?

Sputnik funziona come l'AstraZeneca. Semplificando, introduce nell'organismo un virus modificato (adenovirus) che però consente di produrre gli anticorpi.  AstraZeneca utilizza un solo adenovirus per entrambe le dosi, invece Sputnik ne usa due, uno (l'Ad26) per la prima dose e un altro (l'Ad25) per la seconda a tre settimane dalla prima. Il doppio adenovirus complica parecchio la produzione, la distribuzione e i costi di Sputnik. Perché sembrerebbero necessari due bioreattori ("macchine" delicate  e rare) per produrre i due adenovirus. Inoltre servono due catene logistiche per le due dosi che sono diverse fra loro.

3) Come sta andando Sputnik in Russia?

Secondo i dati ufficiali (Fonte: Our World in data) in Russia sarebbero state effettuate finora 8,3 milioni di vaccinazioni. Poche più dell'Italia ma la popolazione russa è più del doppio di quella italiana.

 

4) Quanti Sputnik  producono i russi?

Questo dato non è conosciuto. La Russia ha sempre avuto grandi difficoltà nella produzione industriale di beni di largo consumo. Si sa che stanno acquistando macchinari speciali soprattutto in Italia e in Germania per aumentare la produzione del vaccino. Inoltre gli ispettori dell'Ema (l'agenzia europea che controlla i farmaci) stanno verificando la qualità delle produzioni dello Sputnik. Da quello che si capisce, comunque, la "fabbricazione" dello Sputnik finora è relativamente modesta.

Aspirina efficace contro il Covid? Meno morti e ricoveri in terapia intensiva, molti studi lo confermano

5) Chi lo ha acquistato finora?

Molti paesi, si dice una cinquantina, soprattutto africani, del Sud America e in Asia. Nessuno Stato però ha ricevuto lo Sputnik "a valanga" o in quantitativi risolutivi. Il caso più vicino a noi è quello di San Marino che ha 34 mila abitanti. I russi hanno consegnato a questo minuscolo Stato 7.000 dosi.

6) E' possibile produrlo in Europa?

Ovviamente si ma, come abbiamo visto, non è un gioco da ragazzi. Ben che vada occorrono mesi per individuare il bioreattore (anzi due), e per adattare gli impianti di infialamento che hanno bisogno di due linee di montaggio per il primo e il secondo adenovirus. Non è facile perché i vaccini vanno prodotti in spazi dedicati enormi, asettici, e vanno trattati con macchinari complessi e robot appositamente progettati per ottenere la qualità assoluta.

7) Perché si è parlato di contratti con aziende europee per produrre Sputnik?

Finora il fondo statale russo che finanzia Sputnik ha annunciato accordi con società europee (in particolare una italo-svizzera) che si sarebbero impegnate a produrre Sputnik entro la fine dell'anno ma non per il mercato europeo quanto per paesi terzi. Al momento non ci sono bioreattori "liberi" in Europa e quelli che si stanno convertendo lo fanno sui vaccini occidentali già noti (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Janssen)

8) Perché l'Europa non l'ha ancora acquistato?

L'Ema, l'agenzia europea del farmaco, come per tutti gli altri vaccini, sta esaminando i dati dello Sputnik mano a mano che arrivano (il procedimento si chiama "rolling review"). Come è già accaduto per gli altri farmaci, i controlli sono lunghi e severi anche per evitare nuove sospensioni come accaduto con AstraZeneca. Sono in corso ispezioni presso gli impianti produttivi russi. Per quel che si dice, il via libera dell'Ema dovrebbe arrivare fra maggio e giugno ma sulle quantità eventualmente disponibili non c'è alcuna certezza, nè sui tempi di produzione. Le cifre che qualcuno ha fatto circolare sulle quantità produttive dello Sputnik non sono state verificate da fonti certe.

Vaccino, le somministrazioni rallentano: «Viaggiamo al 50%». Le Regioni: poche fiale

9) Sputnik è al centro di un confronto geopolitico?

Si, senza dubbio. E' evidente che i russi prima di vaccinare la loro popolazione  stanno distribuendo Sputnik ad altri Paesi soprattutto in via di sviluppo e che vorrebbero che l'Europa glielo ordinasse. L'acquisto di Sputnik da parte di un paese europeo come la Slovacchia ha determinato una crisi politica di quel paese. I russi hanno abilmente lanciato una quantità enorme di annunci su Sputnik e, secondo i servizi segreti americani, in Sud America avrebbero lanciato una campagna di disinformazione sui vaccini occidentali.

10) L'Europa ha bisogno dello Sputnik?

L'Europa ha fretta sui vaccini perché è indietro rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna e perché riceve meno vaccini di quanti ne aveva previsto. Ma anche se il via libera dell'Ema a Sputnik arrivasse domani sarebbero disponibili quantità non simboliche di questo vaccino? Il commissario dell'Unione Europea  che si occupa del dossier, il francese Thierry Breton l'altro giorno è stato esplicito: "L'Europa non bisogno dello Sputnik perché avremo così tanti vaccini da raggiungere l'immunità di gregge in estate"

Vaccino, il commissario Ue Breton: «Non avremo bisogno di Sputnik, immunità a giugno»

Ultimo aggiornamento: 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA