Sondaggi, M5S vicino al Pd (17%). FdI continua a crescere e supera il 27%, Terzo polo sorpassa FI

Il Pd perderebbe più voti alleandosi con Azione-Iv che con i Cinquestelle

Mercoledì 19 Ottobre 2022 di Fausto Caruso
Sondaggi, M5S vicino al Pd (17%). FdI continua a crescere e supera il 27%, Terzo polo sorpassa FI

Quasi amici. Enrico Letta e Giuseppe Conte hanno provato a stringersi la mano, ma la decisione del M5S di far cadere il governo Draghi ha aperto un fossato tra i due schieramenti e ora i dem devono guardarsi dalla rimonta pentastellata. L’ultimo sondaggio dell’istituto Swg dà i due partiti separati da una virgola: 17% per il Pd contro il 16,7% del M5S.

Se il 19% delle urne era già un risultato a un passo dal disastro, il trend discendente non fa che aggravare la crisi di quella che presto potrebbe essere la prima forza di opposizione solo in Parlamento.

«L’elettorato Pd è scontento e si sposta verso le altre componenti del centrosinistra, Più Europa e Alleanza Verdi-SI, o va verso l’astensione», commenta Rado Fonda, Head of Research di Swg.
Il M5S continua invece a cavalcare l’onda che lo ha portato al 15,6% lo scorso 25 settembre. Un netto calo dal 32% del 2018, ma propagandato come una vittoria in virtù dei primi sondaggi sotto al 10% circolati dopo la caduta del governo. «Spesso i partiti che fanno un buon risultato hanno una fiammata subito dopo le elezioni», continua Fonda.

Sondaggi politici, cresce Fdi: ora è oltre il 27%. Pd in calo (17%), il M5S si avvicina (16,7%)

Si spiega così anche la tendenza in salita di Fratelli d’Italia. Dopo essersi affermata come vincitrice assoluta, Giorgia Meloni, premiata il 25 settembre per la sua coerenza negli anni all’opposizione, è vista ora come l’opzione più solida dai cittadini e per questo continua a guadagnare consensi, passando dal 26% delle urne (partendo dal 4% del 2018) al 27,4%, al contrario degli alleati. «È un meccanismo emotivo che porta ad accodarsi al vincitore».

In questo scenario le opposizioni devono puntare su nuove alleanze? Sul punto l’elettorato dem è frammentato. Il 36% è per estendere l’alleanza ai grillini, ma il 30% ritiene di dover mantenere gli attuali confini del centrosinistra. «Se il Pd parlasse adesso con i Cinquestelle perderebbe altri consensi perché la base non ha ancora digerito lo strappo su Draghi», spiega il sondaggista. «Stesso discorso per il M5S, ma col tempo le cose possono cambiare». Per il Pd molto dipenderà dalle decisioni del prossimo congresso e da chi guiderà la nuova fase. Secondo la rilevazione di Swg l’80% degli elettori dem ritiene che il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sia la persona giusta. Appena dietro la sua vice Elly Schlei col 75% .

FORZA ITALIA E TERZO POLO
 

Non porterebbe frutti migliori a Enrico Letta un’alleanza con Carlo Calenda: «L’elettorato del Pd tradizionalmente è più per un accordo con la sinistra dello schieramento - come sono percepiti ormai i 5S - rispetto a opzioni centriste. Solo il 15% ad oggi vorrebbe un accordo con Azione-Iv e questa scelta causerebbe ulteriori fuoriuscite di voti verso i grillini».

Viste le ultime dichiarazioni del leader di Azione, che ha accusato Letta di “inciucio” coi Cinquestelle sulle nomine alle camere, non sembra comunque che questa opzione sia praticabile. Il Terzo polo può sorridere invece dei dati del dopo voto che lo danno davanti a Forza Italia con l’8,1% (appena dietro la Lega), mentre il partito del Cav scende al 7,5%. Variazioni minime, ma che indicano comunque una tendenza «Il Terzo Polo ha avuto un buono risultato che lo ha fatto percepire come un progetto serio e questo aiuta. Fi è stato votato da alcuni per dare peso alla parte moderata della coalizione, una motivazione che dopo la vittoria è venuta meno», commenta Fonda. «Gli elettori non troppo convinti si sono ritratti e dobbiamo ancora vedere l’effetto di questo turbolento avvio di legislatura».

Ultimo aggiornamento: 07:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA