Segre in Senato: «Provo vertigine, qui a 100 anni dalla marcia su Roma». Il discorso integrale

Ovazione in aula per la senatrice a vita che cita la Shoa e traspare una grande emozione

Giovedì 13 Ottobre 2022
Senato, Liliana Segre: «Un'emozione essere qui a 100 anni dalla marcia su Roma»

Liliana Segre presiede l'Aula in Senato. «Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva», così Liliana Segre a Palazzo Madama. La senatrice a vita è stata accolta dagli applausi al suo ingresso.

Segre è il presidente provvisorio dell'Aula: è la senatrice più anziana ed era assente il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. 

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Il discorso a Palazzo Madama

«In questo mese di ottobre», prosegue «nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica».

 

«Ed il valore simbolico», aggiunge «di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!».

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L'emozione di Liliana Segre

Sono toccanti e cariche di grande significato emotivo le parole che la senatrice Liliana Segre sceglie per il suo discorso inaugurale durante la prima seduta del Senato che, ha dato il via alla nuova legislatura e anticipato la votazione che alla fine eleggerà come presidente dell'aula di Palazzo Madama, Ignazio La Russa. Laura Boldrini dopo il discorso della Segre ha detto: «sue parole siano da monito». Dopo il lungo applauso che l'emiciclo ha riservato alla senatrice a vita, quest'ultima ha pronunciato un importante discorso: «Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica», così Liliana Segre, presidente provvisorio del Senato nel discorso di apertura della XIX legislatura.

«Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perchè, vedete», aggiunge la senatrice a vita», ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato». 

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Il monito al nuovo governo

«Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di questa assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative, riaffermare nei fatti e non a parole la centralità del Parlamento», afferma la senatrice.

Poi un monito per la classe politica che sarà parte attiva della nuova legislatura:

«Da molto tempo viene lamentata da più parti una deriva, una mortificazione del ruolo del potere legislativo a causa dell'abuso della decretazione d'urgenza e del ricorso al voto di fiducia. E le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza.

Nella mia ingenuità di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare. Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni» ha affermato la Segre.

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Liliana Segre: «Battaglia comune contro il linguaggio d'odio»

La senatrice a vita ci ha tenuto poi a soffermarsi su un aspetto, che ha troppo spesso contraddistinto il linguaggio politico, a volte fin troppo aggressivo, tra le forze parlamentari:

«Altro terreno sul quale è auspicabile il superamento degli steccati e l'assunzione di una comune responsabilità è quello della lotta contro la diffusione del linguaggio dell'odio, contro l'imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni. Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso: nella passata legislatura i lavori della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza si sono conclusi con l'approvazione all'unanimità di un documento di indirizzo. Segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti politici, che è essenziale permangano».

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Ultimo aggiornamento: 14:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA