Sea Watch, linea dura del Viminale: non sbarcherà nessuno

Sabato 26 Gennaio 2019 di Cristiana Mangani
Sea Watch, linea dura del Viminale: non sbarcherà nessuno

La prima reazione è di chiedere alla prefettura di informarsi per sapere nomi e nazionalità di chi sta a bordo della Sea Watch 3, per capire quanti siano realmente i minori ospitati. Viene subito spedita una mail con la quale vengono chiesti i dati di tutti i presenti.
Salvini ribolle di rabbia. In due giorni è la seconda volta che la magistratura prova a fargli lo sgambetto. La storia si ripete, e il mercantile della Ong tedesca accolto in rada davanti a Siracusa con l'ok della Capitaneria di porto, è praticamente diventato una nuova Diciotti. Ma anche questa volta, il ministro non intende mollare. Nelle ultime settimane ha dovuto mandare giù qualche rospo e adesso, sostenuto dal resto del Governo, non rinuncia alla linea dura. Lancia fendenti in giro: minaccia denunce contro l'equipaggio della nave, insieme con l'altro vice premier Luigi Di Maio, che ipotizza anche il sequestro dell'imbarcazione. Il motivo - secondo il ragionamento che viene fatto al Viminale - è evidente: perché Sea Watch 3 che stava davanti a Malta, nei giorni successivi al soccorso dei 47 migranti, ha dovuto dirigersi verso l'Italia? «È chiaramente una provocazione», non ha dubbi il ministro, che insiste: «Sea Watch batte bandiera olandese, la Ong è tedesca. Aprano i porti di Rotterdam o Amburgo, in Italia posto non ce n'è».

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I NUMERI
Intanto, la procura minorile di Catania chiede che vengano sbarcati i minori non accompagnati, in base alle leggi e agli accordi internazionali. Ma Salvini non vuole sentire ragioni: «È un escamotage», dice. La Prefettura gli ha già consegnato il report sui passeggeri della nave: 13 minori, di cui 8 non accompagnati. Un dato che non sembra spostare di molto la decisione presa. «Hanno tra i 17 e i 17 anni e mezzo, non prendiamoci in giro - è ancora il Salvini pensiero - Da lì non scende nessuno». E allora, quali saranno i prossimi passi della trattativa? L'Unione europea non molla e controlla a vista l'Italia. Si cerca l'ennesima mediazione. Ma negli uffici immigrazione del ministero sanno bene che non sarà la prima né l'ultima volta che accadrà qualcosa di simile. E con questo devono fare i conti. Si prevedono tempi lunghi, con la nave ferma a poco più di un miglio dalla costa di Siracusa.
Nel frattempo, il ministro consulta avvocati e chiede fino a che punto il suo intervento possa arrivare. La realtà, però, è chiara a tutti: Sea Watch 3 rimarrà fuori dal porto, ridossata dalle onde a dal maltempo. Ormai è in acque italiane e a breve la situazione a bordo sarà difficile da risolvere e superare. «Abbiamo cibo al massimo per due giorni ancora», fanno sapere. Dunque, non oggi, ma prossimamente il carico di esseri umani scenderà a terra, che sia per questioni di salute o di ordine pubblico. Anche se forse, nel frattempo, le pressioni sulla Ue potrebbero aver sortito qualche effetto, e quindi aver trovato una soluzione sui paesi che potrebbero ospitarli.

I CONTATTI
In attesa che la situazione si evolva, Salvini, supportato anche da Di Maio, sta cercando la strada più rapida per mettere ko comandante ed equipaggio della Ong, e ha annunciato che denuncerà tutti per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La prima ragione è perché sono intervenuti in area di soccorso libica, senza aspettare che arrivasse la guardia costiera del paese africano. La seconda, probabilmente, è qualcosa che il ministro ha riferito qualche giorno fa in conferenza stampa: «Abbiamo le prove di contatti tra il personale che si trova a bordo delle navi delle Organizzazioni non governative e i trafficanti a terra. A breve se ne occuperà la procura».
 

Ultimo aggiornamento: 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA