Sardine a Roma, pensare che CasaPound canti Bella Ciao è troppo ottimista

Martedì 10 Dicembre 2019 di Mario Ajello
Sardine, in piazza anche CasaPound a Roma? I leader bolognesi: «Noi antifascisti»

CasaPound nella piazza delle Sardine, sabato prossimo, crea problemi alle Sardine. Stephen Ogongo, il leader romano, che ha detto che anche aderenti del gruppo di estrema destra potranno essere a Piazza San Giovanni, viene però contraddetto dalle altre Sardine.

Sardine a Roma, tutto si complica: a San Giovanni rischio boomerang

In un comunicato spiega:
«Non possiamo - si legge nel documento - chiedere ad ognuno dei partecipanti alla nostra piazza la fede politica, è una piazza libera ed accogliente, non mettiamo paletti, non cacciamo nessuno.

Ma allo stesso tempo fin da Bologna è stata definita una linea netta di demarcazione tra chi crede nei valori della democrazia, dell’uguaglianza, del rispetto e dell’antifascismo e chi invece viene da un passato e un presente che dimostra tutt’altro».

Insomma mai e poi mai a cantare Bella Ciao con  i fascisti. E ancora:
«Essere senza bandiere non significa essere privi di idee e di coscienza politica. Sappiamo che la piazza di San Giovanni a Roma fa gola a molti. Ma ribadiamo con forza che l’invito è rivolto a chi crede che il linguaggio politico di una certa destra abbia passato il segno». A Roma, i ragazzi-sardina dicono che Ogongo «s’è allargato un po’ troppo aprendo a CasaPound ma capita a tutti di sbagliare».

Epperò il movimento neofascista ormai sembra aver colto la palla al balzo:  «Le sardine ci invitano in piazza? Ci andiamo ma non canteremo di certo Bella Ciao», scrive, su twitter, il leader di Casapound Simone Di Stefano a Stephen Ogongo, il leader romano delle Sardine che aveva spiegato la posizione:
«Per ora è ammesso chiunque, pure uno di CasaPound va benissimo. Basta che in piazza San Giovanni sabato prossimo scenda come una Sardina». Ma l’annuncio di Ogongo non piace affatto alle altre Sardine, che possono accettare Francesca Pascale al loro fianco ma quelli di CasaPound, che erano in piazza con Salvini a ottobre e sempre a San Giovanni mai e poi mai.

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Sui social è stato subito rivolta, anche ironica:
«Eravamo io, la Pascale, quattro sardine, un ogongo e Casapound. Pare una barzelletta». Si scrivono cose così. La cosa più brutta è che girando sul web ci si imbatte in orrendi attacchi razzisti contro questo 45enne arrivato dal Kenya e che in Italia si impegna e lavora. Ma pensare che quelli di CasaPound possano cantare Bella Ciao a Piazza San Giovanni, basata sull’anti fascismo oltre che sull’anti salvinismo, appare come minimo un po’ troppo ottimista.

I leader bolognesi. «Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Né ora né mai». Si legge in un post sulla pagina Fb di "6000 Sardine" firmato dai 4 'fondatorì di Bologna. «Dal 14 novembre scorso centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza proprio contro quei partiti che con le idee e il linguaggio dei gruppi neofascisti e neonazisti flirtano in maniera neanche troppo nascosta. Stephen Ogongo -scrivono riferendosi a uno degli animatori delle Sardine di Roma- ha commesso un'ingenuità». «Ci dispiace che il concetto di apertura delle piazze sia stato travisato e strumentalizzato, ma non stupisce. In questo momento le piazze fanno gola a molti, lo avevamo già detto e lo ripetiamo. Rammarica che questo fraintendimento sia cavalcato da più parti. Ma è giusto dare una risposta netta. Le sardine sono antifasciste. Le sardine continueranno a riempire le piazze. Si decida da che parte stare. Noi lo abbiamo già fatto. Andrea, Giulia, Mattia, Roberto e tutte le sardine».

 

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