Discoteche in Sardegna, in chat garanzie della Regione alle disco della Costa Smeralda: «Mi dicono che ci fanno aprire»

Venerdì 13 Novembre 2020 di Giuseppe Scarpa
Discoteche in Sardegna, in chat garanzie della Regione alle disco della Costa Smeralda: «Mi dicono che ci fanno aprire»

Sono ore frenetiche quelle che i gestori e i titolari delle discoteche della costa Smeralda trascorrono domenica 10 agosto. Il giorno precedente era scaduta l'ordinanza regionale numero 36 che autorizzava l'apertura dei locali da ballo nell'Isola. Un incubo per loro, dal momento che nella settimana di Ferragosto avrebbero potuto registrare i maggiori incassi stagionali. Perciò gli amministratori dei locali decidono di fare fronte comune e si confrontano in una chat per stabilire il da farsi, conversazione che Il Messaggero ha potuto consultare. L'obiettivo è quello di fare pressing su Cagliari per ottenere una seconda ordinanza che autorizzi l'apertura. Cosa che di fatto avverrà con la nuova disposizione numero 38 dell'undici agosto. Decidono inoltre, tra di loro, di aprire anche il 10 agosto anche se non vi era l'autorizzazione dal momento che era scaduta il giorno precedente.

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LE CONVERSAZIONI
Discoteche, è opportuno sottolineare, che in molte altre regioni d'Italia erano aperte. Inoltre sull'Isola, in quei giorni, i contagi erano bassi, il 9 agosto si registravano sei positivi, il giorno successivo due, l'undici 20 nuovi casi Covid-19 e il 12 un solo ammalato. Ecco cosa si dicono i gestori delle più blasonate discoteche della costa Smeralda: «Ho appena mandato un messaggio in consiglio (regionale) aspetto risposta e vi dico», scrive l'amministratore di un locale di porto Cervo. «I miei contatti mi dicono che fa ordinanza» aggiunge un altro. E ancora: «Non capisco l'ansia di Solinas con solo 6 casi in tutta l'Isola - commenta un altro interlocutore - che è lo stesso numero di contagi che avevamo quando ha firmato ordinanza a luglio». «Anche perché sarebbe assurdo che un governo di destra prenda le stesse decisioni dei 5 Stelle. Soprattutto di Conte, che tu mi confermerai, prende scelte scellerate», replica il gestore di un altro locale. Un quinto amministratore di una discoteca molto bene informato fa sapere agli altri che «adesso la Lega esce con un comunicato stampa ufficiale nel quale chiede che le discoteche in Sardegna rimangano aperte». Infine, la notizia positiva che gli altri attendevano la fornisce un altro interlocutore: «Da miei contatti in Regione mi dicono che non chiudiamo» a confermare l'esito positivo della trattativa è il titolare di un locale a porto Rotondo: «I miei contatti mi dicono che fa ordinanza».

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A questo punto l'intera comitiva è ringalluzzita. Ad ogni modo il problema si pone per la stessa giornata, il 10 agosto. L'ordinanza che gli è stata preannunciata verrà firmata solo l'indomani con l'okay della maggioranza leghista ed anche di Pd e LeU.
Cosa fare perciò quella fatidica domenica quando ancora la decisione non è stata approvata? Se lo chiedono tra di loro. «Apriamo tutti?», domanda uno di loro in chat. «JustCavalli apre», la prima risposta. «Io non restituisco gli acconti ai clienti», incalza un altro. E poi «Idem». E ancora: «Idem». «Anche il Blubeach», si legge nella conversazione. «Abbiamo una settimana per salvare il salvabile....» conclude l'ultimo interlocutore.
Ieri la procura di Cagliari ha aperto un fascicolo per epidemia colposa. Nei giorni scorsi c'è stato il blitz della polizia negli uffici della Regione Sardegna per acquisire la documentazione richiesta dai pm. Infine ieri da palazzo di giustizia è filtrata l'indiscrezione secondo cui il parere del Comitato tecnico scientifico sardo e sarebbe stato favorevole all'apertura dei locali. Per questo, secondo fonti giudiziarie qualificate, l'inchiesta aperta dalla magistratura del capoluogo sardo potrebbe essere presto archiviata.
giuseppe.scarpa@ilmessaggero.it
 

 

Ultimo aggiornamento: 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA