Salvini con i sovranisti Ue, altra mina per il governo

Sabato 3 Luglio 2021
Salvini con i sovranisti Ue, altra mina per il governo

Il premier Draghi si tira fuori dalle polemiche, la sua linea resta europeista, consolidato il rapporto con Macron, Merkel e le istituzioni Ue. Insomma, fino a quando resterà a palazzo Chigi il posizionamento del governo italiano lo deciderà lui. Ma nella maggioranza è ancora una volta scontro sulle mosse di Matteo Salvini.
Ieri la Lega ha firmato un manifesto delle principali forze politiche di destra europee.

Per contrapporsi all'Europa «della burocrazia e dei tecnocrati», per dire no ad «un'Europa senza nazioni», una sorta di «Superstato europeo» che porterà questo il convincimento - a una crescente cessione di sovranità dei singoli Stati membri.

Salvini, Orban e gli europeisti

A firmare l'appello anche Giorgia Meloni, l'ungherese Orban, la francese Le Pen, il polacco Kaczynski, il leader spagnolo di Vox Abascal e altre dieci sigle che si pongono contro l'ideologia di Bruxelles che «impone norme in tutti gli ambiti della vita quotidiana». Nel testo si sostiene che la «cooperazione europea» stia «vacillando» e che le istituzioni necessitano di una «profonda riforma», perché l'Ue «sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa».

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Il segretario dem Letta insorge: «Non si può stare allo stesso tempo con l'europeismo e con Orban. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban. Semplicemente, non si può». Una delle accuse è che i leghisti stanno con chi ha messo il veto a Next Generation EU e al Recovery Plan che salva l'Italia. La Carta dei Valori condivisa, oltre che dalla Lega e da Fdi, anche da partiti come gli spagnoli di Vox, i francesi del Rassemblement national, i polacchi del Pis, Fidesz di Orban è solo un primo passaggio di un'operazione più ampia. «L'unione dei patrioti europei», come viene battezzata dalla Le Pen, punta alla nascita di un gruppo unico al Parlamento Europeo. Potrebbe contare all'incirca su 115 deputati a Strasburgo, diventando la terza formazione dopo i popolari e i social-democratici. Ma in prospettiva - fanno i calcoli nel partito di via Bellerio si potrebbe raggiungere più del 50% del Parlamento per arrivare presto alla maggioranza assoluta se questo l'obiettivo si dovessero staccare per aggregarsi alla nuova formazione pezzi del Ppe che attende l'esito delle elezioni in Germania.


«Abbiamo firmato tutti insieme una dichiarazione, abbiamo scelto di allargare le maglie di questa lettura alternativa dell'Europa ma questo non vuol dire la costruzione di una cosa nuova e diversa», frena la Meloni. Il modello che viene proposto è quello di un'Europa confederale, antitetico a quello lanciato dalla Conferenza sul futuro dell'Europa. Per le destre quei valori elencati nell'appello non sono rappresentati neanche dalla famiglia popolare europea che si è spostata a sinistra.
In Europa dunque si apre una nuova battaglia. Anche perché secondo quanto si apprende da fonti di Bruxelles la settimana prossima il presidente del Ppe Tusk dovrebbe annunciare le dimissioni per presentarsi alle elezioni in Polonia e il tedesco Weber potrebbe assumere l'incarico ad interim. Lo scenario italiano non è destinato a cambiare, considerato che Salvini ribadisce il pieno sostegno al premier Draghi. «Se Letta cerca nemici dell'Italia, può trovarli nei governi frugali che a Bruxelles sono nella sua stessa coalizione», la risposta della Lega che ricorda al segretario del Nazareno come Orban, regolarmente eletto, fino a poco tempo fa sia stato nel Ppe che governa con i socialisti.

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TRAPPOLA PER IL PPE
La lettura, invece, di chi critica Salvini e ne interpreta l'imbarazzo per una mossa che questa la tesi punta a far saltare l'asse Berlusconi-Giorgetti per un avvicinamento della Lega al Ppe, è in chiave anti-Ue. «Salvini e Merloni si marcano a vicenda», allarga le braccia un moderato del centrodestra. Non c'è in ogni caso nel manifesto alcun riferimento all'uscita dell'euro. Lo scopo è difendere le tradizioni, «l'eredità giudaico-cristiana dell'Europa», la famiglia che «è l'unità fondamentale delle nostre nazioni». «Il mondo è cambiato, l'Europa è cambiata, gli Stati Uniti sono cambiati, le dinamiche economiche sono cambiate ma abbiamo certi valori e quelli rimangono. La mia idea è un'Europa del popolo», rilancia Salvini in un colloquio con il Financial Times. Perplessa una gran parte di FI che allontana il progetto della federazione del centrodestra.
 

 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 20:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA