Salvini: «Io, disposto a tutto per l'Italia ma mai con Matteo Renzi»

Venerdì 23 Agosto 2019
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Matteo Salvini, in piena crisi di governo, sembra già in campagna elettorale. Oggi è in corso il primo contatto fisico tra M5S e Pd, iniziato alla Camera alle 14. Non ci sarà lo streaming, come nel 2013. La delegazione del PD sarà composta dai capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci, più i vicesegretari Paola De Micheli e Andrea Orlando. Su questo possibile accordo Salvini è chiaro: «L'ipotesi di un governo Pd m5s sta facendo rabbrividire cittadini e imprenditori: qualcuno sta pensando di riportare al governo chi gli italiani hanno cacciato dalla porta. Le vie del Signore e della Lega sono infinite: rivedere al governo le Boschi e i Renzi no, c'è un minimo di dignità da preservare».

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Il leader della Lega ha aggiunto: «Per l'Italia faccio tutto ma non chiedetemi di andare con Renzi, con la Boschi, o i Casini e le Boldrini. La situazione politica è piuttosto confusa, la via maestra è sempre quella delle elezioni quando non ci sono maggioranze chiare. Oggi ci sarà un incontro tra vertici del Pd e i Cinque stelle; mi auguro nessuno pensi di lasciare l'Italia in mano a un partito che ne ha combinate di cotte e di crude», ha proseguito Salvini, riferendosi al Pd. «La sovranità appartiene al popolo se non ci sono maggioranze. Se si vota in autunno di governi ne fai due non uno, se voti a inizio novembre entro il mese ha il nuovo parlamento e il governo ed entro dicembre la manovra». Infine Salvini ha ricordato che ieri è stato pubblicato il provvedimento che dà risarcimenti immediati a chi è stato truffato «da banchieri disonesti e non voglio ricordare chi c'era al governo» quando accadde.

Sull'interruzione dell'esperienza del governo gialloverde, Salvini ha spiegato: «C'è un governo fermo purtroppo da settimane e da mesi, i governi fermi non servono a nessuno: abbiamo scelto di dare uno scossone. O c'è un accordo per lavorare bene per i prossimi anni, oppure c'è la via del voto. Vi aggiorneremo. Faccio e farò di tutto per evitare che il Pd torni al governo», ha ripetuto in più passaggi il leader della Lega. «Se nelle prossime ore si vedranno tornare all'assalto delle poltrone chi è stato fatto uscire dirò ai m5S: ma veramente volete riportare al potere quelli che definivate 'il Partito di Bibbiano e di Banca Etruria?' Io non avrei mai il fegato per fare una roba del genere, con tutti ma mai con Renzi, sono disposto a fare tutto ma con Renzi e la Boschi no».

 

 

Sul tema dell'immigrazione ha specificato che: «Noi con la politica dei porti chiusi stiamo salvando migliaia di donne e bambini che erano destinati alla morte.
Nel 2016 tra morti e dispersi nel Mediterraneo sono stati più di 5 mila; nel 2017 3mila circa; nel 2018 circa 2000; ad oggi sono 839. Sono 6 volte di meno. La politica dei porti aperti, lo dico anche a qualche uomo di Chiesa, portò a oltre 5 mila morti, la politica del rigore ne ha portati molti meno. Sono sempre 800 di troppi: questo mi fa guardare in alto, a testa alta»


«Per me sarebbe un onore, un piacere continuare a occuparmi della sicurezza degli italiani, non per occupare una poltrona». ha continuato il ministro dell'Interno snocciolando i numeri della «cura Salvini» sull'immigrazione: «non oso immaginare cosa possa capitare sulla pelle degli italiani, con il Pd. Farò di tutto per evitare che il Pd torni al governo: nel 2017 erano sbarcati 98 mila immigrati, tra il 1 gennaio e il 23 agosto; lo scorso anno, ero ministro da 2 mesi, gli sbarchi erano calati a 19.526; quest'anno, di cui mi prendo la responsabilità, gli sbarchi sono 4.722. In soli due anni guardate come è cambiato il mondo. Spero nessuno pensi di riportare al governo i Renzi delle 'porte apertè a tutti: se pensano di fare un governo tutti contro la Lega, non fanno un dispetto a Salvini. Volendo, stare all'opposizione è molto più comodo e più facile. Ma mi lascia con l'amaro in bocca»

 

Ultimo aggiornamento: 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA