Divisi su tutto. Anche su Israele. La Lega e i 5 stelle, mentre si azzuffano per il durissimo attacco dei colonnelli di Di Maio a Salvini sul soldi del Carroccio, sono agli antipodi anche sulla politica estera.
Salvini è in Israele e si sta accreditando con il governo di Bibi Netanyahu come il garante degli interessi dello Stato ebraico in Europa o meglio: nell'Europa a trazione sovranista - e tra i partiti sovranisti la Lega è più forte e numeroso - che dovrebbe uscire, secondo Salvini, dalle nuove elezioni di maggio. L'attuale viceministro Manlio Di Stefano, M5S, quando è venuto in Israele come plenipotenziario pentastellato per le questioni internazionali disse: "La prima cosa che farà il nuovo governo sara riconoscere lo Stato della Palestina". Salvini sta dicendo esattamente l'opposto.
Domani incontra Netanyahu e intanto, come Orban, sta dando tutta la sua disponibilità al premier di Tel Aviv come bastione di una Europa che non sarà più quella della Mogherini, attuale ministro esteri UE, che ha avuto occhi di riguardo verso l'Iran. Non a caso il primo luogo vistato da Salvini in questa missione sono stati stamane i cunicoli tramite i quali gli Hezbollah penetrano in Israele. Alcuni di questi tunnel sono stati scoperti, altri no, e comunque gli israeliani hanno voluto portare anzitutto in questa area del nord, al confine con il Libano, l'ospite italiano. Trampista e putiniano come loro.
Ultimo aggiornamento: 18:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA Salvini è in Israele e si sta accreditando con il governo di Bibi Netanyahu come il garante degli interessi dello Stato ebraico in Europa o meglio: nell'Europa a trazione sovranista - e tra i partiti sovranisti la Lega è più forte e numeroso - che dovrebbe uscire, secondo Salvini, dalle nuove elezioni di maggio. L'attuale viceministro Manlio Di Stefano, M5S, quando è venuto in Israele come plenipotenziario pentastellato per le questioni internazionali disse: "La prima cosa che farà il nuovo governo sara riconoscere lo Stato della Palestina". Salvini sta dicendo esattamente l'opposto.
Domani incontra Netanyahu e intanto, come Orban, sta dando tutta la sua disponibilità al premier di Tel Aviv come bastione di una Europa che non sarà più quella della Mogherini, attuale ministro esteri UE, che ha avuto occhi di riguardo verso l'Iran. Non a caso il primo luogo vistato da Salvini in questa missione sono stati stamane i cunicoli tramite i quali gli Hezbollah penetrano in Israele. Alcuni di questi tunnel sono stati scoperti, altri no, e comunque gli israeliani hanno voluto portare anzitutto in questa area del nord, al confine con il Libano, l'ospite italiano. Trampista e putiniano come loro.