Regionali Lazio, in FdI è partita aperta: da Rampelli a Rocca, i nomi in campo (e i dubbi)

Archiviata la missione al G20 di Bali, la leader del governo è decisa a mettere testa al voto laziale, previsto per il prossimo 12 febbraio

Venerdì 18 Novembre 2022 di Francesco Bechis
Regionali Lazio, in FdI è partita aperta: da Rampelli a Rocca, i nomi in campo (e i dubbi)

Si complica la partita delle elezioni regionali nel Lazio. Nell’agenda del premier Giorgia Meloni, la corsa alla Pisana è tornata in cima. Archiviata la missione al G20 di Bali, la leader del governo è decisa a mettere testa al voto laziale, previsto per il prossimo 12 febbraio, forse in un unico election day con le regionali in Lombardia. Più che una sfida locale: è infatti il primo banco di prova per confermare la scia del 25 settembre

LA PARTITA IN FDI

C'è un problema: manca ancora un nome.

E se negli ultimi giorni ha preso forma la candidatura di Fabio Rampelli - sono «disponibile» ha detto a questo giornale il veterano di FdI a Colle Oppio e vicepresidente della Camera - la partita resta aperta.

C'è chi tifa una soluzione politica, come Rampelli, «un nome autorevole», garantisce un big di Forza Italia in regione, Claudio Fazzone, e chi invece guarda altrove. Magari al tecnico Francesco Rocca: il presidente della Croce Rossa piace alla Lega e piace soprattutto alla leader Meloni. Sarà un vertice di centrodestra a inizio settimana prossima a sciogliere il nodo, forse. 

CAMPO STRETTO

Se a destra ancora si tratta, nel Lazio il fronte progressista naviga a vista. Al Nazareno fervono i preparativi per il Congresso. Domani, in assemblea nazionale, il segretario Enrico Letta proporrà una data per le primarie: il 19 febbraio, con le candidature da presentare entro il 27 gennaio. Quanto al Lazio, il Pd ha puntato le sue fiche sull’assessore alla Sanità uscente Alessio D’Amato, ufficializzato dalla direzione regionale di martedì e sostenuto dal Terzo Polo. Fra i dem però c’è chi non vuole rinunciare al campo largo. Lo strappo con Giuseppe Conte spaventa. Così come l’addio, probabile, di SI e Verdi decisi a sposare la causa grillina, «devono costruire una piattaforma comune, altrimenti si vada direttamente dal centrodestra e gli si chieda il nome del prossimo presidente», ha chiuso oggi Nicola Fratoianni. 

QUI LOMBARDIA

Si respira un altro clima in Lombardia. La corsa al Pirellone inizia a prendere forma con tre candidati ufficiali: il governatore uscente della Lega Attilio Fontana per il centrodestra, la sua ex vice Letizia Moratti con Azione e IV e infine l’eurodeputato dem Pierfrancesco Majorino indicato dal centrosinistra. Tentenna il Movimento Cinque Stelle di fronte al centrosinistra: «serve un nome terzo». Anche se c’è chi scommette che alla fine qui, al Nord, dove le truppe di Conte marciano a cifra singola, il campo largo potrebbe tenere. 
 

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