Regionali Lazio e Lombardia, Tajani: «Stiamo lavorando bene ma dobbiamo convincere i tanti che disertano le urne»

Il vicepremier e ministro degli Esteri: andare avanti senza divisioni paga, è un voto di fiducia per il centrodestra

Martedì 14 Febbraio 2023 di Francesco Malfetano
Tajani: «Stiamo lavorando bene ma dobbiamo convincere i tanti che disertano le urne»

«I dati da evidenziare sono due. Il primo è che il governo esce rafforzato da queste elezioni, e siamo tutti molto contenti di ciò. Il secondo è che Forza Italia ottiene dei risultati buonissimi sia nel Lazio che in Lombardia». Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, oltre che coordinatore di Forza Italia, si dice «soddisfatto» dai risultati finali di una tornata elettorale che, all'ultimo, ha rischiato di finire condizionata dalle discusse parole di Silvio Berlusconi sull'Ucraina e sul presidente Volodymyr Zelensky.

E così, sulla scia di quanto sostenuto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il titolare della Farnesina spiega come «questo voto dimostra che il governo sta lavorando bene».

Ministro Tajani, conteggi appena chiusi. Il centrodestra ha stravinto sia nel Lazio che in Lombardia. È soddisfatto dei risultati?
«Mi sembra che questi numeri parlano da soli. L'indicazione dei cittadini delle due Regioni più grandi d'Italia è inequivocabile. Però questo non è stato solo un voto regionale, ma un voto di fiducia all'intero governo di centrodestra. Ed è soprattutto la dimostrazione che lavorare insieme e senza divisioni paga sempre».

E per Forza Italia invece? Qual è la valutazione sui numeri?
«Dagli ultimi dati siamo riusciti a fare meglio delle elezioni politiche. In Lombardia siamo rimasti stabili mentre nel Lazio siamo riusciti a guadagnare quasi tre punti percentuali, finendo anche appena sopra la Lega. Non possiamo non considerarci contenti per come è andata».

L'intero centrodestra ha vinto, però Fratelli d'Italia continua il suo exploit e i rapporti di forza nelle giunte regionali cambieranno radicalmente rispetto al passato. C'è il rischio che le tensioni si ripercuotano sull'esecutivo?
«Ripeto, i successi di Francesco Rocca nel Lazio e di Attilio Fontana in Lombardia rafforzano il governo, di certo non lo indeboliscono. Questa è una vittoria che senza dubbio compatta la nostra coalizione. Quel tipo di dinamiche non hanno nulla a che vedere con l'esecutivo. A preoccuparmi è più che altro il forte astensionismo che continua a crescere ad ogni tornata elettorale».

Ieri e domenica sono andati ai seggi solo quattro elettori su dieci. E nel Lazio si è fatto addirittura peggio delle elezioni per il Sindaco di Roma (il 33%, contro il 40,6% del secondo turno).
«È un tema sul quale bisogna lavorare tutti. Evidentemente c'è la necessità di parlare di più con i cittadini, dobbiamo fare un lavoro forte di confronto con la gente. Noi continueremo a farlo con l'azione di governo, ma penso che a non andare a votare siano stati soprattutto molti degli elettori di sinistra, spaesati dalle scelte fatte dai partiti e dalle alleanze diverse a seconda della Regione. Il centrodestra invece ha avuto un candidato unico sia nel Lazio che in Lombardia, e questo non solo dimostra che cè coesione nell'alleanza, ma è anche un segnale di chiarezza per i cittadini».

 

Qualche anticipazione sulle giunte? Sia nel Lazio che in Lombardia rischiano di trasformarsi po' in un campo minato con questi nuovi equilibri stabiliti dalle urne.
«Ma no, oggi ci godiamo questo meritato successo. Dico solo che abbiamo un metodo preciso. Come si è fatto per la costruzione dell'esecutivo a settembre scorso, anche questa volta punteremo sulla qualità delle persone senza guardare alle caselle da riempire. E Forza Italia come sempre offrirà le sue energie migliori».

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi all'uscita dal seggio domenica sono state un fulmine a ciel sereno. Una frase come «da premier non sarei mai andato da Zelensky» non indebolisce la posizione italiana?
«Il governo ha una posizione molto chiara sul conflitto in Ucraina. E Berlusconi è un uomo di pace che da sempre sta dalla parte dell'Occidente, della Nato e degli Stati Uniti. Lo dimostrano i fatti concreti. Tutta Forza Italia ha sempre votato alla stessa maniera. Si tratta solo di capire quale strada bisogna percorrere per ottenere una pace gusta, che garantisca l'indipendenza dell'Ucraina».

Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA