I porti, la logistica, il trasporto delle merci: il primo giorno con l'obbligo del Green pass in tutti i luoghi di lavoro potrebbe diventare anche il primo del grande caos, con l'Italia semiparalizzata dagli scioperi e dai blocchi delle categorie produttive e dalle manifestazioni già annunciate per venerdì in decine di città da chi si oppone allo strumento imposto dal governo per spingere più italiani possibili a vaccinarsi.
«Sarà un venerdì nero, blocchiamo il Paese»
A guidare la protesta dei portuali è Trieste, dove su 950 lavoratori il 40% non ha il certificato verde: dopo il corteo di martedì che ha richiamato diecimila persone contro il green pass e il no deciso dei leader a qualsiasi tentativo di mediazione - respinta al mittente anche la raccomandazione del Viminale che sollecitava le aziende a mettere a disposizione tamponi gratuiti al personale, tra l'altro fortemente criticata e bollata come «un errore clamoroso» da Federlogistica - lo scenario è abbastanza chiaro. «Se non tolgono il certificato, venerdì il blocco del porto è confermato» ripete da giorni il portavoce di portuali Stefano Puzzer.
Gli altri porti
Negli altri scali, in realtà, la situazione è meno tesa, ma nessuno può dire con certezza quel che accadrà venerdì. A Genova, ad esempio, dove è attorno al 20% la percentuale di chi non ha il pass, è in corso la protesta dei tir al terminal più importante e le Rsu sono in lotta per il contratto integrativo e hanno rigettato la proposta economica dell'azienda, confermando lo sciopero. «Il problema vero sono i trasporti - dice il leader della Uil Roberto Gulli - il 30% degli autisti è senza vaccino, si rischia il caos». Nel capoluogo ligure, però, un punto d'incontro sui tamponi l'hanno trovato, spiega il capo dei camalli, il "console" Antonio Benvenuti: i portuali potranno farli ad un prezzo ulteriormente ridotto grazie ad un accordo con due farmacie.
Stando a quanto dicono i sindacati, non dovrebbero invece esserci problemi a Napoli e Salerno cosi come a Ravenna, nei porti pugliesi e in quelli di Livorno e Piombino. A Palermo solo il 7% dei 450 lavoratori non è vaccinato. «non si registrano rischi di compromissione dell'operatività» afferma il presidente delle società che gestiscono i servizi.
Gli altri settori a rischio
Ma se i porti, rappresentano la punta dell'iceberg sotto, a cascata, ci sono una serie di settori a rischio. I trasporti innanzitutto, con il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè che usa parole a metà tra l'allarme e la minaccia. «Se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza il pass e questo verrà invece imposto alle imprese italiane, stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion. Dal ministero non abbiamo risposte e se questo atteggiamento proseguirà può succedere di tutto».
Bisognerà poi vedere cosa accadrà nelle fabbriche e nelle grandi aziende - all'Elettrolux, dove il 23% dei 1.430 dipendenti non ha il pass è già stato annunciato uno sciopero di 8 ore - e nelle aziende del trasporto pubblico. A Roma, ad esempio, il sindacato Orsa ha fatto dei conti: per creare problemi a metro e treni locali basta che il 5-10% del personale sia assente. E in Atac la percentuale dei non vaccinati viaggia tra il 10 e il 20%. L'altro aspetto che preoccupa sono le manifestazioni. Sulle chat dei no pass nei canali Telegram ne sono annunciate a centinaia, un pò ovunque, compresa piazza Santi Apostoli a Roma a due passi dai palazzi del potere. Iniziative «dall'alba in poi, pacifiche, spontanee e apartitiche».
Di questo si è discusso nel Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, in modo da evitare un nuovo sabato nero: si è decisa un'intensificazione dell'attività di prevenzione, rafforzando sia il controllo del territorio sia della rete e dei social e si è disposto un innalzamento delle misure di vigilanza agli obiettivi sensibili, a partire dalle sedi istituzionali. Ma al centro della riunione c'è stato anche l'appuntamento che al momento preoccupa di più, il vertice del G20 in programma il 30-31 ottobre in presenza a Roma. Oltre ad un imponente dispiegamento di forze dell'ordine ci saranno anche 500 militari e a sorvegliare i cieli della capitale ci sarà anche un sistema antidrone. Misure che, probabilmente, non eviteranno che ampi settori della città siano dichiarati zona rossa.